Rufo

13 novembre 2022


Tutto mi è divenuto insopportabile, tutto mi opprime e mi soffoca, solo il raggio di sole che eternamente entra nella mia finestra mi consola. Il naturale incanto della vita interiore mi fa sentire che non vale la pena di fare niente, i pochi gesti compiuti si depositano in un polveroso annichilimento. La lucidità del pensiero mi mostra che tutto è oscuro, ricerco l'impossibile mediante l'inutile, il pensare appanna tutto , meglio smettere di desiderare e di sperare piuttosto che avere la futile pretesa di spiegare il mondo. Tutto è nulla , tutto proviene dalla non-ragione. Non faccio più caso alla Verità, non mi conosco perché penso perché in realtà non so cosa penso veramente. Sono la preda delle mie illusioni, più la mia conoscenza del mondo si allarga ,più aumentano i punti di contatto con ciò che non conosco, tocco con mano la realtà eppure non so se esiste. Dopo un'ora sono lontanissimo da quello che ero prima e domani avrò dimenticato quello che sono stato oggi. So che non sono ciò che sono, vivo realmente solo nel mio mondo interiore. Ho il malessere di sentire la futilità della vita, sento la coscienza di me stesso offuscarsi in un torvo sedimento di stagnazione inquieta, mi fa male esistere, la mia anima è triste fino ad intaccare il corpo, non ha nessun effetto su di me il grande azzurro di questo cielo puro, questa immobile alta marea di luce diffusa. Niente mi dice niente, desidero tutte le cose che rendono ridicolo ciò che sono, c'è sempre quello che c'è e mai quello che dovrebbe esserci: non resta che dedicarmi al non fare niente.