Rufo

11 luglio 2023


C'è l'invisibile per il pittore, l'indicibile per lo scrittore e questo " ciò-che-non-c'è" è l'essenza di tutto che quindi non può essere colta. Ogni luce si arrende al buio dell'assenza, il "cuore di tenebra" che sta conficcato al centro della realtà stessa, ed è questo cuneo d'assenza conficcato nel mio cuore che non mi fa vivere. L'essenza dell'occhio è la lacrima ,l'essenza della vita è il male di esistere. La realtà mi viene incontro come un evento rumoroso, è il silenzio interiore che mi fa libero, affrancato da ogni relazione. Seguo la vibrazione dell'assenza , con audacia mi inoltro nelle tenebre della vita per approdare al cuore di tutto, e, in questo percorso, ad ogni passo manco la vita. Ogni frase non dice nulla di quello che c'è da dire e allora le tenebre mi invadono, il silenzio mi colma e l'io si fa vuoto: nella vita non c'è che il trionfo dell'assente. Prossima, urgente e attuale è solo l'assenza e questo significa che la vita sempre mi manca mentre, sicuramente,io non manco alla vita, sono fatto di questo:d'assenza. Il grido è un punto esclamativo, ogni lacrima che scende non fa nessun rumore,l'assenza è la cosa più reale che ci sia, la vita è tutta ombra e sprazzi di luce abbagliante. Cerco il significato cosmico dell'esistenza ma non c'è nessun rapporto tra me e la parola,sono disorientato di fronte ad un mondo muto e ineffabile: l'infinito infinitamente mi supera e totalmente mi annichilisce.