Rufo

19 giugno 2024


Parlo come uno che ha finito il suo tempo, un tempo fradicio e cadente. Il divenire danza davanti a me , mi compiaccio del mio beato contraddirmi. Il tempo è una assurda irrisione di attimi ,divento ,allora, qualcosa che deve essere superato: sono un ponte non uno scopo. Tutto è frammento ed enigma , tutto è orrida casualità. Sono un tramonto che ricolma il mare d'oro, salto d'un balzo me stesso , non voglio avere nulla e meno di tutto una vita eterna ,mi amo autenticamente quando non voglio conservare me stesso , sono vero quando aspiro al mio tramonto. Assedio me stesso ascoltandomi , genero verità con la diffidenza e la crudeltà. Tutto si sta fermando, l'acqua è il mio più solido appiglio. Il Bene ed il Male sono folli illusioni, c'è solo una limpida libertà. Non c'è nessun avvenire da seminare , vivere è bruciare se stessi senza riscaldarsi, il mio cuore penzola sul mondo,la nausea del mondo mi dà una strana energia ,non sono un devoto abitante del mondo, lascio che il mondo vada come vuole non solleverò un dito contro di esso ma strozzo la ragione che lo governa.