Rufo

02 luglio 2024


La forza principale della mia vita è l'indolenza, essa esprime la mia esistenza com'è davvero. Scopro l'avvenire così com'è cioè uno scheletro ,nient'altro che una nullità che devo animare come se esistesse davvero. Il dubbio mi attira, l'infinito si spalanca solo per me ,un ridicolo piccolo infinito nel quale casco dentro. La vita è un viaggio alla ricerca del niente assoluto,alla ricerca di una piccola vertigine per coglioni. Tristezze si accrescono ,la malinconia diventa incurabile ,l'esistenza è una cosa che mi torce ,che mi rovina la faccia. Asciugo l'immondizia del mondo,si aprono lacune nella mia stupidità ottimista ,ogni sensazione è una colica ,la vita mi vibra intorno,la notte mi chiude dentro se stessa e mi impedisce di sapere fino a che punto faccio schifo. Mi dibatto contro un non so che di impossibile ,ho il delirio facile ,non faccio nessuna fatica a disgustarmi della sostanza di cui sono fatto. Scateno silenzi, sono diventato maledettamente vecchio in un colpo solo,abolisco la vita di fuori,esisto solo grazie a una specie di esitazione tra l'inebetimento e il delirio: la mia carne vibra all'infinito di una vera vita soffice e silenziosa.