Intelligenza artificiale nella PA, in arrivo la rivoluzione: 1,8 milioni di dipendenti a rischio

Ormai siamo avviati verso uno scenario in cui ogni settore dell’economia sarà fortemente influenzato dalla intelligenza artificiale. Addirittura secondo Elon Musk un giorno non servirà neanche più lavorare, perché lo farà l’IA. Non fa eccezione neppure il settore pubblico, sul quale si è focalizzata una indagine condotta da FPA, una società del gruppo Digital360.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

intelligenza_artificialeNel nostro paese ci sono 3,2 milioni di dipendenti del settore pubblico. Tra questi il 57% è stato identificato come fortemente esposto all’influenza dell’intelligenza artificiale nello svolgimento del proprio lavoro. In numeri assoluti, si tratta di 1,8 milioni di persone. La loro attività lavorativa quotidiana dovrà interagire in modo forte con gli algoritmi, e questo potrebbe avere due tipi di conseguenze. Da un lato potrebbe spingere verso l’arricchimento delle loro attività, dall’altro potrebbe esporli al rischio di sostituzione.

Più precisamente, secondo questo report, l’80% dei dipendenti pubblici potrebbe avere una interazione con la intelligenza artificiale, ottenendo significativi miglioramenti. Si tratta soprattutto di lavoratori che hanno ruoli di primaria importanza, come quelli gestionali. Si pensi ai dirigenti scolastici, ai responsabili di progetti innovativi, ai Prefetti e ai magistrati. Se adeguatamente supportati e formati, potrebbero tutti ottenere grandi benefici dall’alta interazione con l’intelligenza artificiale.

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Per il 12% c’è rischio sostituzione

Sulla restante parte dei dipendenti pubblici, ovvero il 20%, si deve fare una distinzione. Il 12% di essi è fortemente a rischio di sostituzione. Si tratta di circa 218.000 dipendenti dell’amministrazione pubblica, che attualmente svolgono mansioni poco specializzate o comunque ripetitive e prevedibili. Tutto questo li rende facilmente rimpiazzabili dall’intelligenza artificiale. Queste categorie sono quindi a forte rischio in futuro.

C’è poi una quota restante dell’8%, poco più di 150.000 lavoratori, che si trovano in una zona grigia perché potrebbero tanto avere importanti sinergie grazie all’intelligenza artificiale, ma al tempo stesso potrebbero anche vedere più concreto il rischio di sostituzione.

I singoli settori

Per quanto riguarda i settori economici più impattati dall’intelligenza artificiale, quelli più esposti sono le funzioni centrali e locali della pubblica amministrazione. Seguono l’istruzione e la ricerca, con quest’ultima che presenta anche la possibile maggiore sinergia tra lavoro umano e intelligenza artificiale.
Il maggiore rischio di sostituzione invece si ha delle strutture centrali della pubblica amministrazione e nelle funzioni locali.

Intelligenza artificiale nella PA, in arrivo la rivoluzione: 1,8 milioni di dipendenti a rischioultima modifica: 2024-05-26T16:28:23+02:00da nonsparei

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