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Prestiti: le banche ne concedono meno alle imprese e più alle famiglie


Non è finita la diffidenza delle banche italiane nei confronti delle imprese. Lo dimostrano gli ultimi dati resi noti dalla Banca d'Italia. I prestiti erogati dalle istituzioni creditizie al settore privato sono aumentati ad agosto dello 0,7% (+0,4% a luglio). Tuttavia, se da un lato quelli alle famiglie sono aumentati notevolmente, segnando un +1,5% (ovvero +1,4% rispetto al mese precedente), quelli alle società non finanziarie sono invece scesi di volume dello 0,2% (-0,6% a luglio). Le banche quindi si fidano più delle famiglie che non delle aziende. E dire che un recente report della BCE aveva proprio sottolineato come, per dare maggiore forza alla politica monetaria, occorreva tornare a far credito alle imprese. Parole al vento, evidentemente.

La fotografia dei prestiti

Per quanto riguarda i tassi d'interesse sui finanziamenti erogati ai nuclei familiari, quelli per l'acquisto di abitazioni sono stati pari al 2,52% (contro il 2,44% nel mese precedente). Se invece si trattava di erogazione di credito al consumo, allora il tasso è nettamente più elevato, visto che parliamo dell'8,27%, dall’8,03% di luglio. Diamo invece uno sguardo al trattamento riservato alle società non finanziarie. I prestiti di importo fino a 1 milione di euro hanno avuto tassi di interesse al 2,45% (2,41% nel mese precedente). Invece per i nuovi prestiti di importo superiore al milione di euro, i tassi soglia sono scesi all’1,12%, dall'1,31% a luglio. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,43% (0,43% anche a luglio). Per quanto riguarda i depositi, ad agosto nel settore privato sono cresciuti del 4,1% (+4,9% a luglio). La raccolta obbligazionaria invece è diminuita del 10,5% (-10,6% nel mese precedente). Riguardo alle sofferenze delle banche, la crescita sui dodici mesi  è risultata pari allo 0,1% (+0,3% a giugno). Le sofferenze lorde considerate in valore assoluto, sono infine aumentate a circa €200,1 miliardi, dai €198,25 miliardi del mese precedente.