Aumento dell’IVA: rischio recessione e salasso da 242 euro per le famiglie

Il prossimo Governo avrà soprattutto una priorità: evitare che abbia luogo l’aumento dell’IVA introdotto dal Governo Renzi, ma non ancora applicato. Nella Legge di Bilancio 2018 è stato spostato a partire dal 1 gennaio 2019. Restano quindi pochi mesi per disinnescarlo. Prevede che l’aliquota ordinaria passi dal 22% al 24,2%, mentre quella ridotta passerebbe dal 10% all’11,5% nel 2019 per poi arrivare al 13% nel 2020. Si tratterà di un incremento trasversale, applicato praticamente a tutti i settori. Su tutti i generi alimentari (dalla carne al pesce, dal latte alle uova, dalla frutta alla verdura, dalla cioccolata ad altri prodotti a base di zuccheri), ma anche su energia elettrica e servizi telefonici.

Gli effetti dell’aumento dell’IVA

ivaLa portata dell’aumento dell’IVA farebbe schizzare l’Italia al vertice della poco invidiabile classifica dei Paesi con l’aliquota ordinaria più elevata dell’area dell’Euro. Diventeremmo quindi i cittadini più tartassati dalle imposte indirette. Da quando venne introdotta per la prima volta nel 1973 (al 12%), è stata ritoccata all’insù per ben 9 volte. Tra i principali Paesi della zona euro siamo quello in cui è cresciuta di più: ben 10 punti.

Dal punto di vista delle conseguenze di un ulteriore ritocco, secondo una rilevazione della CGIA Mestre ogni famiglia subirebbe un incremento medio di imposta pari a 242 euro. Il maggiore contraccolpo lo avrebbero le famiglie del Nord, con un aumento di spesa di 284 euro per famiglia. Al Centro invece la botta sarebbe di 234 euro mentre ogni famiglia subirebbe un contraccolpo da 199 euro nel Mezzogiorno. Il problema è che il peso di questi incrementi (che non sono proporzionali al reddito) finirebbe per colpire duramente soprattutto le famiglie meno abbienti.

Ma c’è anche un altro problema, riguardo le prospettive future. Infatti l’aumento dell’IVA potrebbe innescare un fenomeno recessivo per la nostra economia. Circa il 60% del Prodotto Interno Lordo italiano deriva dalla spesa per consumi delle famiglie. Se l’IVA dovesse salire ai livelli record previsti, ci sarebbe un indubbio contraccolpo sulle botteghe artigiane e i piccoli commercianti, che sopravvivono proprio grazie alla domanda interna.

Aumento dell’IVA: rischio recessione e salasso da 242 euro per le famiglieultima modifica: 2018-05-14T09:43:05+02:00da nonsparei

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