Business della tecnologia, l’Italia è molto indietro per export di prodotti

Il business della tecnologia non è ancora un punto di forza del nostro tessuto imprenditoriale. Siamo infatti decisamente indietro nella graduatoria mondiale delle esportazioni di prodotti ad alta tecnologia.

Italia indietro nel business hi tech

Secondo un recente studio dell’Osservatorio ENEA, nella competizione hi-tech l’Italia si colloca soltano al 15esimo posto di una classifica composta dai 20 maggiori esportatori mondiali. La nostra quota di mercato nel business della tecnologia non giunge nemmeno al 2%. Rispetto ad altri paesi europei stiamo messi male. La Germania fa quasi cinque volte meglio, avendo il 9,9%. Ma anche Francia (5,3%) e Regno Unito (4%) fanno molto meglio di noi. Veniamo superati anche da paesi molto più piccoli, come Olanda (2,6%) e Belgio (2%).

L’Asia domina il business della tecnologia

Volgendo lo sguardo a livello globale, il business della tecnologia è dominato dall’area asiatica, che copre quasi la metà del commercio. Avanza in modo forte la Cina, mentre cala la quota di mercato degli Stati Uniti, che è sceso al 10% circa.

Cosa dovrebbe fare l’Italia

Ma dove sta sbagliando l’Italia? L’avanzata nel business della tecnologia si è arrestata con la crisi economica del 2008, perché ha messo il freno a quasi tutti gli investimenti in settori ad alta tecnologia. Ad esempio in quello farmaceutico gli investimenti sono scivolati dal 6,5% al 4,5%, nel settore chimico gli investimenti hi-tech sono passati dal 3,8% al 3,2%, nell’aerospazio dal 3,7% al 2,7%. La sola eccezione positiva è rappresentata dall’automazione industriale, dove abbiamo avuto un balzo in avanti dal 4,8% al 6,8%.

Quello che occorre è una riorganizzazione dell’offerta. Finora la posizione dell’Italia nel business dellalta tecnologia è stata guidata dai settori di tipo tradizionale. Servono invece interventi che rafforzino la presenza dell’industria nazionale nelle filiere dell’alta tecnologia e che la potenzino.