Vendite di Parmigiano al massimo storico. Un giro d’affari da quasi 3 miliardi
In mezzo a tante notizie cattive e preoccupanti sul fronte dell’economia, c’è comunque qualche novità incoraggiante. Uno dei prodotti di punta del Made in Italy, ossia il Parmigiano Reggiano, ha chiuso il 2021 con un record di vendite.
Numeri sulle vendite di Parmigiano
L’omonimo Consorzio ha evidenziato che il Parmigiano Reggiano, malgrado la pandemia, i lockdown e la crisi, ha realizzato vendite per 4,09 milioni di forme. È l’equivalente di 163mila tonnellate, il massimo mai raggiunto nella storia.
Lo scorso anno è stato però anche il record della produzione, che è salita del 3,09% rispetto all’anno precedente.
Il giro di affari del famoso formaggio italiano ha toccato un livello record di 2,7 miliardi di euro. Anche il valore generato alla produzione ha raggiunto nuove vette storiche.
Il mercato interno del Parmigiano
Le vendite in Italia rappresentano il 55% dell’intero mercato, con un incremento di alcuni punti percentuale rispetto ai livelli pre pandemia. Tuttavia nel 2021 c’è stato un piccolo calo rispetto all’anno precedente che però ha detto venne dominato dalla pandemia e dai lockdown, che spinsero un boom dei consumi domestici del prodotto.
Sempre più appeal all’estero
Questi numeri hanno indotto il Consorzio a spingere soprattutto verso il mercato estero, dove si continua a registrare una espansione continua, oltre ad ulteriori opportunità di sviluppo. Non c’è dubbio infatti che il Parmigiano Reggiano continui a manifestare una forte vocazione internazionale.
Il 45% delle vendite si concretizza infatti all’estero.
In particolare, gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco. Nel paese della bandiera a stelle e strisce infatti finisce il 21% dell’export totale. Seguono altri paesi del vecchio continente. La Francia con il 19%, poi la Germania col 17%, infine il Regno Unito con l’11%.
La crescita maggiore delle vendite rispetto al 2020 è stata registrata negli USA (+10,4%).
In ambito europeo invece la crescita maggiore delle vendite si è concretizzata in Svizzera (+14,7%) e Svezia (+13,2%). Cala invece il Regno Unito (-15,6%) a causa di Brexit.
