5. Ma l’universo nel giro di una notte ha perduto il suo centro, e la mattina dopo ne aveva un’infinità. Da un momento all’altro, guarda quanto posto c’è.

VITA DI GALILEO, di Bertold Brecht – Giulio Einaudi Editore, 1970 traduzione di Emilio Castellani

1. Galileo Galilei, docente di matematiche a Padova, crea le prove del nuovo sistema cosmico di Copernico.

Nell’anno mille seicentonove
splendé chiara la luce della scienza
in una piccola casa di Padova.
Galileo Galilei accertò coi suoi calcoli
che il sole sta fermo e la terra si muove.

Stanza di lavoro, miseramente arredata, di Galileo a Padova. È il mattino. Un ragazzetto, Andrea, figlio della governante, entra recando un bicchiere di latte e un panino.

GALILEO (si lava a torso nudo, sbuffando allegramente) Posa il latte sul tavolo, ma non chiudermi i libri.
ANDREA La mamma ha detto che c’è da pagare il lattaio. Sennò quello, tra poco, girerà al largo della nostra casa, signor Galileo.
GALILEO Di’ meglio: descriverà un cerchio intorno a noi.
ANDREA Come volete. Se non paghiamo, descriverà un cerchio intorno a noi, signor Galileo.
GALILEO E invece il signor Cambione, l’usciere giudiziario, viene qui dritto: dunque, che linea sceglie fra due punti?
ANDREA (con un ghignetto) La più corta.
GALILEO Bravo. Ho qualcosa da mostrarti. Guarda dietro quelle mappe stellari. Da dietro le mappe Andrea tira fuori un grande modello in legno del sistema tolemaico.
ANDREA Cos’è?
GALILEO Un astrolabio: un aggeggio che fa vedere come si muovono gli astri intorno alla terra, secondo l’opinione degli antichi.
ANDREA E come?
GALILEO Esaminiamolo. Cominciamo dal principio: descrizione.
ANDREA In mezzo c’è un sassolino.
GALILEO La terra.
ANDREA Tutt’intorno, una sopra l’altra, tante calotte.
GALILEO Quante?
ANDREA Otto.
GALILEO Sono le sfere di cristallo.
ANDREA Alle calotte sono attaccate delle palline…
GALILEO Le costellazioni.
ANDREA E qui ci sono dei nastri, con dipinte sopra delle parole.
GALILEO Che parole?
ANDREA I nomi degli astri.
GALILEO Per esempio?
ANDREA La pallina più in basso è la luna; c’è scritto su. Quella sopra, il sole. GALILEO Avanti, fa’ muovere il sole.
ANDREA (muovendo le calotte) Bello. Ma noi siamo come intrappolati GALILEO (asciugandosi) Già. Anche a me, la prima volta che lo vidi, fece lo stesso effetto. A certi, lo fa. (Getta la salvietta ad Andrea perché gli asciughi le spalle) Muri, calotte, ogni cosa immobile! Per duemil’anni l’umanità ha creduto che il sole e tutte le costellazioni celesti le girassero attorno. Papa, cardinali, principi, scienziati, condottieri, mercanti, pescivendole e scolaretti: tutti erano convinti di starsene immobili dentro questa calotta di cristallo. Ma ora ne stiamo uscendo fuori, Andrea: e ci attende un grande viaggio: Perché l’evo antico è finito e siamo nella nuova era. Da cent’anni è come se l’umanità si stia aspettando qualche cosa. Le città sono piccole, le teste altrettanto: piene di superstizioni e di pestilenze. Ma ora noi diciamo: visto che così è, così non deve rimanere. Perché ogni cosa si muove, amico mio. Io ho in mente che tutto sia incominciato dalle navi. Sempre, a memoria d’uomo, le navi avevano strisciato lungo le coste: ad un tratto se ne allontanarono e si slanciarono fuori, attraversando il mare. Sul nostro vecchio continente allora si sparse una voce: esistono nuovi continenti! E da quando le nostre navi vi approdano, i continenti ridendo dicono: il grande e temuto mare non è che un po’ d’acqua. E c’è una gran voglia d’investigare le cause prime di tutto: per quale ragione un sasso, lasciato andare, cade, e gettato in alto, sale. Ogni giorno si trova qualcosa di nuovo. Perfino i centenari si fanno gridare all’orecchio dai giovani le ultime scoperte. Molto è già stato trovato, ma quello che è ancora da trovare, è di più. E questo significa altro lavoro per le nuove generazioni. A Siena, quand’ero giovane, una Volta vidi alcuni muratori discutere per pochi minuti intorno al modo di spostare dei blocchi di granito: dopodiché, abbandonarono un metodo vecchio di mille anni per adottare una nuova disposizione di funi, più semplice. In quel momento capii che l’evo antico era finito e cominciava la nuova era. Presto l’umanità avrà le idee chiare sul luogo in cui vive, sul corpo celeste che costituisce la sua dimora. Non le basta più quello che è scritto negli antichi libri. Sì, perché, dove per mille anni aveva dominato la fede, ora domina il dubbio. Tutto il mondo dice: d’accordo, sta scritto nei libri, ma lasciate un po’ che vediamo noi stessi. È come se la gente si avvicinasse alle verità più solenni e battesse loro sulla spalla; quello di cui non si era mai dubitato, oggi è posto in dubbio. E il gran risucchio d’aria che s’è levato da tutto questo, non rispetta neppure le vesti trapunte d’oro dei principi e dei prelati; e mette in mostra gambe grasse e gambe magre, gambe uguali alle nostre, insomma. È risultato che i cieli sono vuoti: e a questa constatazione è scoppiata una gran risata d’allegria. Ma l’acqua della terra fa girare le nuove conocchie, e nei cantieri, nelle fabbriche di sartie e di vele, cinquecento mani si muovono insieme, secondo un nuovo sistema di lavoro. Io prevedo che noi non saremo ancora morti, quando anche sulle piazze dei mercati si discuterà di astronomia. Anche i figli delle pescivendole andranno a scuola. E gli abitanti delle nostre città, assetati di cose nuove, prenderanno gusto a una nuova astronomia che faccia muovere un po’ anche la terra. S’è sempre detto che le costellazioni sono fissate a una volta di cristallo, in modo che non possano cadere. Ma adesso abbiamo preso coraggio e lasciamo che si librino da sole, senza aggancio; e son tutte impegnate in lunghi percorsi, come le nostre navi: disancorate e in viaggio. E la terra allegramente ruota intorno al sole, e insieme a lei ruotano pescivendole, mercanti, principi e cardinali e perfino il Papa. Ma l’universo nel giro di una notte ha perduto il suo centro, e la mattina dopo ne aveva un’infinità. Da un momento all’altro, guarda quanto posto c’è. Le nostre navi vanno lontano, le nostre costellazioni girano lontano nello spazio, perfino negli scacchi è un po’ di tempo che le torri si muovono liberamente per tutta la scacchiera. Come dice il poeta?
« O alba del mondo… »
ANDREA O prima alba del mondo! O soffio di vento che vieni da lidi ancora ignoti… E ora bevete il vostro latte, che poi viene un subisso di gente! GALILEO Tu, intanto, hai capito quello che t’ho detto ieri?
ANDREA Cosa? Quella faccenda di Chippernico e della sua rotazione? GALILEO Già.
ANDREA No. Ma perché vi ostinate a farlo capire a me? È difficile. Non ho ancora undici anni, li compirò in ottobre.
GALILEO Proprio questo voglio: che anche tu lo capisca. Proprio perché lo si capisca io sto lavorando tanto, e mi compro quei libri che costano un occhio, invece di pagare il lattaio.
ANDREA Ma io lo vedo che il sole, la sera, sta in un punto diverso che al mattino. Dunque non sta fermo! Mai e poi mai!
GALILEO Tu lo vedi! Ma che vedi, tu? Un bel niente. Guardi come un allocco: è molto diverso che vedere. (Spinge il portacatino di ferro al centro della stanza)

https://it.wikipedia.org/wiki/Vita_di_Galileo

http://www.treccani.it/enciclopedia/galileo-galilei_(Dizionario-Biografico)/

Dopo le correzioni di Keplero, Isaac Newton e la moderna astronomia, ora sappiamo che in realtà nemmeno il sole, il sistema solare e la Via Lattea sono immobili, ma che l’intero Universo si sta espandendo, e sembra in accelerazione.
In effetti, l’attuale visione dell’Universo potrebbe coincidere con quella teorizzata da Giordano Bruno nel De l’infinito, universo e mondi, pubblicato nel 1584.

 

 

ptolemaic-universe-1660-granger

https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Tolomeo

 

Nicolaus_Copernicus_-_Heliocentric_Solar_System

https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Copernico

images (1)

gal_im1La Terra e le sfere celesti,
da Les échecs amoureux, codice miniato degli inizi del XVI secolo

tutti_i_colori_delle_nebulose-2-2
NGC 7293 o Nebulosa Elica, detta “Occhio di Dio”.
A soli 650 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell’Acquario,
si sta spegnendo una stella simile al Sole.
Le sue ultime migliaia di anni
hanno prodotto la meravigliosa Nebulosa Elica.

 

5. Ma l’universo nel giro di una notte ha perduto il suo centro, e la mattina dopo ne aveva un’infinità. Da un momento all’altro, guarda quanto posto c’è.ultima modifica: 2018-08-22T15:32:48+02:00da mara.alunni