un piccolo ciondolo d’oro formato da un’ancora, simbolo della speranza; da una croce, simbolo della fede; da un cuore, simbolo della carità-amore
a Est, al confine con le Terre dell’Infanzia
un piccolo ciondolo d’oro a forma di cavalluccio marino
a Est, al confine con le Terre dell’Infanzia, accanto all’altro piccolo ciondolo
una bicicletta Raleigh con le marce, detta “rondine”
a Sud-Est, appena a Nord del Lago dell’Immaginazione
il corpo prima del dolore della separazione
a Nord, al confine con le Terre dell’Indicibile, dentro la Zona dei Ghiacci Eterni
il nome che non è più possibile pronunciare
a Nord, al confine con le Terre Oscure, appena prima delle Montagne di Sabbia
l’attesa che cambi qualcosa
a Sud-Ovest, appena a Sud della Radura dell’Ignoto
un’edizione dell’Odissea e un’edizione delle Operette Morali di Leopardi
a Ovest, al confine con il Mare delle Cinque Porte
la fiducia incondizionata
a Nord-Ovest, nelle Terre dell’Età Dorata
un quaderno dalle pagine bianche rilegato in cuoio
verso il Nord-Ovest, nelle Terre Verdi, sulla strada della Casa Rossa
pietre a forma di cuore
a Sud-Est, in direzione del Lago del Dono, presso la Grotta del Suono d’Argento
un figlio una figlia
da Est a Ovest, lungo la Strada della Donna Amata
nomi propri di persona
a Sud, vicino ai Dirupi della Dimenticanza
il seno gonfio di latte
da Nord a Sud, lungo la Strada della Donna di Miele, all’incrocio con la Strada della Donna Amata
le mestruazioni
a Ovest, tra le Colline dell’Occidente, appena dopo la Città del Sorriso
un treno che arriva
a Nord-Est, al confine con le Terre del Ritorno
i giochi da tavolo
a Sud-Ovest, prima delle Spiagge dei Tramonti Silenti
cinque piccolissimi nei appena sopra il ginocchio, a formare una w, come la costellazione di Cassiopea
a Ovest, sopra l’orizzonte della Pianura Bianca
gli occhi di ragazza
a Est, dove sorge il sole a primavera, presso le Sabbie Mobili dell’Ombra
Fare una mappa, mille mappe di sé, della propria vita.
Cosa si sceglie? Cosa si rappresenta? Cosa si narra? Cosa si seleziona?
Fare una mappa, mille mappe di sè, in Diversi Momenti Della Propria Vita.
Cosa davvero ci rimane di un Luogo, di un Tempo?
De-Scrivere, S-Confinare.
Carte du Tendre, incisa da François Chauveau, compare nel romanzo
“ Clélie, historie romaine”scritto da Madame de Scudéry nell’inverno tra il 1653 e il 1654 (da: Giuliana Bruno, Atlante delle emozioni. In viaggio tra architettura, arte e cinema, Mondadori, 2006)