“Il mondo continua a restare enigmatico
come il giorno in cui ho tentato di far mia la sua diversità”
mappa del mondo attribuita a fra’ Mauro, 1450 circa
Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia
https://it.wikipedia.org/wiki/Mappamondo_di_Fra_Mauro
http://www.treccani.it/enciclopedia/fra-mauro/
http://www.treccani.it/enciclopedia/fra-mauro_(Dizionario-Biografico)/
https://marciana.venezia.sbn.it/la-biblioteca/il-patrimonio/patrimonio-librario/il-mappamondo-di-fra-mauro
James Cowan, Il sogno di disegnare il mondo.
Le meditazioni di fra Mauro cartografo alla corte di Venezia,
Rizzoli 1998 (romanzo)
“Da qualche tempo avevo intenzione di riferire una circostanza accadutami negli ultimi anni. Non è che desideri che le mie parole scricchiolino come la pergamena o emanino l’aroma delle antiche mappe, ma piuttosto vorrei, questo sì, che riflettessero il mio profondo interesse per queste cose. Voglio narrare un viaggio che ho fatto, un viaggio al di là di tutte le frontiere conosciute, un viaggio che parla del possibile e non di una cosa tanto prosaica come ciò che ci è già noto.
[…]
Dacché mi ricordi, infatti, ho sempre voluto viaggiare. Mi chiamo fra Mauro. Sono monaco, in età matura e piuttosto in carne. A certuni posso persino apparire -be’, ammettiamolo- un po’ pigro. Il mio problema è che ho sempre avuto paura di affrontare un tale viaggio probabilmente perché le mie ossa mi avrebbero rivelato come un impostore! E’ come se, ogni volta che il caso mi porta da quelle parti, l’orizzonte che contemplo in mare al largo del Lido e di Sottomarina fosse una muraglia inespugnabile, una barriera. Talvolta mi prende un forte desiderio di scalarla, ma mi resta ancora la paura di ciò che vi è al di là. Ed ecco che di conseguenza faccio vivere altri al mio posto, alla scoperta di genti e regni che io posso solo sognare.
[…]
Il mondo continua a restare enigmatico come il giorno in cui ho tentato di far mia la sua diversità.
Da tempo, ovviamente, tali considerazioni alimentano il mio ascetismo. Ma sono anche consapevole che certi percorsi di ricerca possono essere pericolosi. Spesso ciò che sta al di là del margine del mondo ci alletta con la voce di una sirena, come per attrarci fra le sue braccia. Noi la ascoltiamo, ne siamo affascinati; e infine ne veniamo sedotti. I margini pesantemente marcati delle carte che vado osservando da anni testimoniano questa predilezione da parte di tanti viaggiatori dei mari.”
(brani tratti da pagina 23 a pagina 28)
Su un’isola della laguna veneta, un inquieto, sedentario monaco del Cinquecento, esperto cartografo, si è accinto a disegnare una propria mappa definitiva del mondo. Senza mai lasciare l’angusta cella del suo monastero, timoroso del mondo al di fuori, ascolta i racconti dei viaggiatori in terre lontane che, avuto sentore di ciò che sta compiendo, accorrono presso di lui per dare un contributo alla sua impresa.
Pellegrini, mercanti, esploratori, studiosi, missionari, ambasciatori si alternano dunque alla sua soglia riferendo di avventure mirabolanti, reami incantati, personaggi fantastici: cannibali e seguaci di Satana, orientali con il turbante, sirene e femmine ricoperte di capelli, selvaggi del Borneo, Africa, India, Mesopotamia, Catai. E discutono di Tolomeo, Salomone e Colombo; Gengis Khan e San Tommaso; tartari, crociati, persiani. Avido di conoscenza, curioso – come si addice a un uomo dell’epoca nuova, il Rinascimento- fra Mauro intraprende uno straordinario viaggio con l’immaginazione e registra ogni cosa su pergamena tentando di abbracciare la varietà infinta del mondo. Ma a poco a poco si rende conto dell’impossibilità di una rappresentazione ideale, perfetta dell’universo: giacché ha compreso che esso non è solo un’entità fisica di coste, continenti, mari, baie, scogliere ma è soprattutto il prodotto del pensiero e dell’immaginazione, paesaggio interiore e soggettivo di credenze , aspirazioni, sogni. Tutto può essere messo in dubbio, non esiste verità assoluta. E’ possibile conciliare le opposte raffigurazioni della realtà, coglierne la tumultuosa diversità, rifletterne la ricchezza soltanto esplorando il livello trascendente, spirituale, forse persino affrontando un itinerario all’interno dell’anima, della coscienza. Pian piano la mappa mundi del cartografo veneziano assume così una dimensione magica, metafisica, ultraterrena che schiude inattesi interrogativi e varca i confini di tutte le conoscenze acquisite.
[…] Il sogno di disegnare il mondo è un racconto denso di spunti filosofici per l’uomo contemporaneo, un piccolo stimolante breviario per noi che stiamo per affrontare il nuovo millennio. Celebra l’ingegno umano, la capacità d’incantarsi, la felicità che offre l’incontro con il fantastico, il meraviglioso di cui ancora abbonda il pianeta. […]
(dalle alette anteriore e posteriore della sovraccoperta)