Sala 2
Giorgio Galli
artista in transito
Karin Lindström
L'opera di Carlo Marchetti alla parete è "Movimento interiore" (2001) Tecnica Mista su legno
Sala 2. Dal passaggio di "Magma" il vulcano nero e visto da dentro (realtà imprescindibile di Napoli la città di provenienza di Stefania Sabatino) della Sala 1, ad altre eruzioni e crateri di Giorgio Galli: mentre la dimensione dell'argilla di Lindström restituisce identità calda alla ceramica, fredda conduttrice di calore e di argilla forgiata col fuoco.
Le astrazioni dei luoghi di Giorgio Galli, diventano messaggi esplosivi e restituiscono coscienza. Il suo febbrile lavoro è da sempre inviare testi, cifre, materiali di cui scoprire oltre la materia l'espressione più naturale dell'arte, del bisogno di comunicare attraverso essa la storia, e la propria visione d'artista. Monito per certi versi di drammi sociali, storici e culturali - l'allontanamento dall'introspezione e dalla cultura politica - e momenti anche magici ( di luce nell'ultima ricerca), rituali con i suoi materiali preferiti: cenere, pigmenti puri, tele di sacco, vetri, fotografie, colori e carte. Antidoti alla paura, come uno sciamano del villaggio, Galli sente la chiamata a curare con l'arte i mali umani.
Collabora a questo messaggio la dimensione dell'argilla duttile, che si risveglia contemporanea, di Karin Lindström a restituire bellezza alla realtà complessa. "5 Teiere 2020" racchiudono tutto il messaggio simbolico di una sequenza nuova e come interrotta dopo 100 Teiere, l'esposizione di luglio 2019.
Ogni progetto del maestro ceramista Karin Lindström ha il sapore di favola. Karin vive in uno spazio magico, un laboratorio di Argilla dove crea comunità attorno a quest'arte antica come l'uomo. Una fucina di trasformazione degli elementi primari: Terra, Acqua, Fuoco, Aria in oggetti di uso e design esclusivo che rammentano l'unicità di ogni prodotto o accessorio del bel vivere in un ambiente armonico.