E’ Bette Midler la stella che si è appena aggiunta, con un desiderio espresso qualche giorno fa sui social, all’elenco di divi dello sport e dello spettacolo ai quali piacerebbe apparire come guest star in Abbott Elementary, la serie comedy fenomeno delle ultime stagioni, in onda negli Usa sull’Abc e in Italia su Disney+. Creata e interpretata (in un cast corale) da Quinta Brunson, classe 1989, è il racconto, realizzato in stile mockumentary, delle peripezie, private e professionali vissute dal gruppo di insegnanti di una scuola elementare pubblica di Philadelphia, a perenne rischio chiusura per mancanza di fondi, frequentata soprattutto da allievi afro americani.
Un mix di sguardo sociale e risate, che dal debutto nel 2021 ha conquistato pubblico, critica e premi, con fra le altre 15 candidature agli Emmy di cui quattro vinti: di questi due sono andati a Quinta Brunson, nel 2022 per la miglior sceneggiatura di una serie comedy e nel 2023 come miglior attrice protagonista in una serie comedy (è la prima interprete afro americana a vincere in questa categoria dopo oltre 40 anni, l’ultima volta c’era riuscita Isabel Sanford nel 1981 per I Jefferson). Brunson ha ideato la sitcom (già rinnovata per una quarta stagione) anche come omaggio all’impegno messo da sua madre, che è stata realmente insegnante a Philadelphia, per oltre 40 anni, in un lavoro spesso poco riconosciuto, malpagato e trascurato dalle istituzioni. Un racconto basato su una squadra di ottimi interpreti, fra i quali Tyler James Williams, Janelle James, Lisa Ann Walter, Chris Perfetti Sheryl Lee Ralph e William Stanford Davis ai quali nella terza stagione, attualmente in onda sull’Abc (in Italia arriverà nei prossimi mesi) si sono aggiunti come guest star fra i personaggi famosi, i giocatori di football Jalen Hurts, Brandon Graham e Jason Kelce dei Philadelphia Eagles e Bradley Cooper.
“All’inizio mi sono detta, ‘oh abbiamo Bradley Cooper… e adesso che gli facciamo fare? – ha raccontato l’attrice soffermandosi sul ruolo per il divo a Deadline Contenders nei panel dedicati alle principali produzioni tv della stagione – Ma lui è stato davvero incredibile, abbiamo parlato per settimane di come avrebbe potuto partecipare. E’ un ragazzo di Philadelphia, quindi non era inverosimile che fosse là ma lui è, sembra e parla da star del cinema, quindi abbiamo pensato che la cosa migliore fosse fargli interpretare se stesso “. Si è creata così per l’inizio dell’episodio trasmesso subito dopo gli Oscar, la scena con Cooper visto per caso da un bambino fuori dalla scuola e portato dal piccolo in classe a incontrare compagni e maestra dove viene presentato come “una persona famosa che ho visto fuori”.
Il riscontro che sta avendo la serie, per Brunson “è fantastico. Abbiamo da poco finito le riprese della terza stagione nei set della Warner Bros e ho ripensato a come avessimo girato il pilot in una scuola di West Adams (un quartiere di Los Angeles). Siamo passati dall’utilizzare piccole aule reali a poter girare ora in più in parti negli studios della Warner. E’ incredibile vedere dove siamo adesso – spiega -. Abbiamo ancora la maggior parte della troupe della prima stagione, il che capita raramente. Sono persone a cui piace davvero lavorare là, così come è per il cast. Oltretutto abbiamo un pubblico incredibile che ama la nostra serie e siamo grati di questo”.