Premio della Fondazione Umberto Veronesi alla giovane ricercatrice Francesca Corsi, per i suoi studi sulle nanotecnologie finalizzate a prevenire la resistenza alla chemioterapia nel tumore prostatico. Nata a Roma nel 1991 e laureata in Biotecnologie Industriali presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Corsi ha un PhD in Materials for Health, Environment and Energy presso l’Università Tor Vergata.
La ricerca sulle nanotecnologie, si legge sul sito della Fondazione, ha ricadute anche per la ricerca biomedica e può fornire nuove soluzioni tecniche a gravi problemi medici, come nel caso delle recidive di tumore prostatico dopo la chemioterapia. Oggi l’obiettivo dei farmaci chemioterapici è eliminare le cellule tumorali riducendo le dimensioni del tumore; alcune cellule cancerose, tuttavia, possono sopravvivere e attivare dei cambiamenti a livello molecolare che ne aumentano la malignità e favoriscono la rigenerazione del tumore. Studi recenti hanno mostrato che questo fenomeno di rigenerazione, responsabile delle recidive tumorali, può essere contrastato usando la nanoceria: si tratta di un agente nanotecnologico che riesce a intercettare e modificare i messaggi che le cellule tumorali si scambiano e che spingono il tumore a riformarsi.
Obiettivo del progetto della ricercatrice sarà mettere a punto un sistema che leghi i chemioterapici alla nanoceria, in modo che possano agire congiuntamente: in questo modo sarà possibile combinare l’azione dei chemioterapici con l’attività ‘anti-rigenerativa’ della nanoceria. Quest’ultima, inoltre, potrebbe indirizzare il farmaco al tumore, salvaguardando i tessuti sani. Francesca Corsi svilupperà il progetto all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.