Ostlund, ‘la Palma d’Oro a un cinema che resta nella memoria’

– CANNES, 27 MAG – Dall’alto delle 2 Palme d’oro conquistate in rapida sequenza (la seconda un anno fa con Triangle of Sadness), il presidente della giuria Ruben Östlund impone subito la legge del silenzio quando – a verdetto annunciato – i giornalisti gli chiedono se il massimo premio a Justine Triet sia stato deciso all’unanimità. “Non si racconta mai quello che è successo – dice Östlund -, magari si saprà tra molto tempo. Vi posso solo dire che per tutti i premi abbiamo molto discusso tra noi e che è stata un’esperienza forte e importante”.
    A vedere la sua faccia e quella dei colleghi è legittimo invece pensare che il voto del presidente abbia pesato molto e che il regista svedese abbia interpretato il ruolo dell’uomo solo al comando, grazie a dialettica pronta, voce tonante, prestigio e carisma. “Sul film che ha vinto – aggiunge – vi posso dire che la visione nel Grand Theatre Lumière insieme al pubblico ci ha confermato che questo tipo di cinema, quello che abbiamo trovato anche in altre opere in competizione, è ciò che cercavamo: un cinema capace di appassionare il pubblico, restare nella memoria, parlare un linguaggio che tutti capiscono”.
    Non una parola invece sui film italiani (una delle maggiori squadre in concorso) e nemmeno su altri grandi dimenticati come Ken Loach. La consegna del silenzio per il momento si impone.
    .
   

Ostlund, ‘la Palma d’Oro a un cinema che resta nella memoria’ultima modifica: 2023-05-27T22:48:20+02:00da newsconulana

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.