Juliette Binoche, ‘non interpreto mai donne sottomesse’

“Sono stata allevata da un madre femminista e mia nonna ha divorziato quando nessuno lo faceva.
    Un consiglio di mia madre? Sii sempre indipendente dal punto di vista economico. Insomma interpretare un certo tipo di donna come Eugenie di La passion de Dodin Bouffant mi viene naturale, raramente ho interpretato donne sottomesse”. Così alla Festa del cinema di Roma il mito Juliette Binoche presenta il film di Trần Anh Hùng, premio per la migliore regia al Festival di Cannes 2023 e in sala con Lucky Red a febbraio. L’autore vietnamita naturalizzato francese di Il profumo della papaya verde, Cyclo e Norwegian Wood mette in scena una storia che si svolge sul finire del XIX secolo in Francia. Eugenie (Binoche), raffinata cuoca, e Dodin-Bouffant, (Benoit Magimel), famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent’anni. Un rapporto il loro di fiducia che progressivamente si è trasformato in qualcosa di sentimentale. Eugenie però rivendica fino all’ultimo la sua libertà e non vuole sposarlo.
    Lui però non si arrende, muovendosi sul loro terreno comune: la cucina.
    Che pensa dello sciopero degli attori a Hollywood? “È un grosso mistero quello dell’Intelligenza Artificiale, chissà dove ci porterà e così il sindacato fa bene a battersi. Noi attori non possiamo essere manipolati. Il Sag, a cui appartengo, deve combattere fino all’ultimo. Anzi ci tengo a dire – sottolinea Binoche – che sono qui a presentare questo film perché ho avuto il permesso del sindacato visto che La passion de Dodin Bouffant è un film indipendente”.
   

Juliette Binoche, ‘non interpreto mai donne sottomesse’ultima modifica: 2023-10-21T18:49:25+02:00da newsconulana

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