Da Prada felci e acqua, sfila il bisogno di natura

In un mondo dove non esistono più passaggi intermedi, tornano le stagioni, ma solo in passerella, da Prada, dove ad accogliere gli ospiti della sfilata c’è un giardino incantato sotto vetro, quello del pavimento trasparente su cui poggiano come sedute le tipiche poltrone da ufficio. Una scenografia, quella creata da Amo, che riassume senso e titolo della collezione firmata da Miuccia Prada e Raf Simons per il prossimo inverno, dedicata a quell”human nature’ che spinge l’uomo a rimanere legato ai cicli della natura. Al centro del lavoro a quattro mani dei due creativi, c’è proprio “il bisogno – spiega Miuccia Prada – di essere connessi a qualcosa di così fondamentale per la nostra natura umana come le stagioni e l’ambiente”.
 

 

“Volevamo parlare – spiega – di qualcosa di rilevante, non è il momento per cose senza importanza, non volevamo toccare il climate change, ma in fondo lo abbiamo voluto fare, perché è una questione rilevante per tutti. Quando ho visto il set ho avvertito un senso di minaccia, qualcosa di spaventoso”. “Ci sono un sacco di risvolti politici, ci sarebbe molto da dire ma non vogliamo entrarci, posso solo dire – aggiunge – che l’ambiente è una questione rilevante”. Non a caso, al cambiamento climatico la Fondazione Prada ha dedicato la mostra ‘Everybody talks about the weather‘, curata da Dieter Roelstraete per la sede di Ca’ Corner Della Regina di Venezia.
Se nella mostra i grafici di metadati dedicati a decine di piccole crisi climatiche o ecologiche, abbinati alle opere d’arte, suggerivano l’idea del procedere lento e inesorabile verso la fine di una certa idea di mondo naturale, la collezione per il prossimo inverno è il tentativo di recuperare qualcosa che non esiste praticamente più, un mondo fatto di stagioni climatiche, non una realtà artificiale. “Le stagioni sono tornate” dice Miuccia Prada, sottolineando che “c’è ancora bisogno di stagioni e di realtà”, anche perché l’alternarsi di autunno e inverno, primavera ed estate, “permette all’essere umano di continuare a guardare il mondo con occhi nuovi” e “la moda aspira allo stesso senso di rinnovamento”.

La moda uomo Prada per autunno – inverno 2024/2025

Così i capi per lui per il prossimo inverno “riflettono il contesto circostante – aggiunge il codirettore creativo Raf Simons . e ne sono influenzati: l’ufficio e la natura, l’interno e l’esterno, il cambiamento istintivo delle persone che attraversano queste sfere opposte”. Così gli ospiti che, accolti in un ambiente che riproduce un ufficio, con tanto di postazioni con pc, si trovano a calpestare una foresta incantata, dove trovano comunque il segno dell’invasione dell’umano nella natura.
E così la moda, che al rigoroso completo di tweed con giacca boxy abbina ciabatte e balaclava, all’abito formale con tanto di cravatta aggiunge cinture intrecciate e grandi marsupi da lavoro, ai pantaloni dall’aria sportiva in tessuto operato incrocia stringate rasoterra, basse come pantofole. Natura e ufficio (artificio?) si incontrano ancora nei sottili completi in denim portati con la cravatta, nel doppiopetto il cui rigore viene spezzato dal cappello da marinaio, nei twin set colorati abbinati ai pantaloni di tweed, nei bomber e negli zaini sportivi con bottoni dorati, per deflagrare nell’abito più formale, dove giacca e cravatta fanno il paio con cuffietta da bagno e ciabatte di pelle intrecciate.

Da Prada felci e acqua, sfila il bisogno di naturaultima modifica: 2024-01-14T20:27:47+01:00da newsconulana

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