Chiudi gli occhi e vola, la colonna sonora di queste ultime settimane , le mie settimane. Un canto mi dice di fermarmi, mi mostra segnali di stop ovunque. Appaiono passaggi a livello con barriere che mi avvisano del pericolo che corro; io, nessun caso. Come un bambino, progetto soluzioni intermedie e disegno un percorso che rasenta l’inferno e mi permetta di avvicinarmi al bruciare delle fiamme per sentirne il calore senza scottarmi. Il mio corpo si ribella e la mia coscienza è in rosso, costernata nel vedere come le mie labbra disegnano baci nell’aria.
E chiudo di nuovo gli occhi, e prometto di riconquistare il mio governo in brevissimo tempo, ma mi concedo la licenza di godermi un po’ di più, di essere consapevolmente incosciente.
E noi siamo quell’anticonformista; forse è nella nostra natura, nei sogni, nell’educazione sentimentale che le letture ci forgiano. Vale a dire. Potremmo essere sull’Everest e ancora fantasticare su una montagna sconosciuta che ti rubi qualche centinaio di metri.