E ti direi anche che ti aspetto, anche se non si aspetta chi non può tornare. |
Antonio Tabucchi, Si Sta Facendo Sempre Più Tardi |
…e quel tempo era così rapido e impaziente, ora è lunghissimo da passare in certe ore del pomeriggio, soprattutto sul fare dell’inverno, quando se ne va l’equinozio e la sera cala a tradimento… |
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…e per addormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce… |
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Tu non sapevi come cominciare, a volte ci si sente a disagio, specie se sappiamo come andrà a finire e noi sapevamo entrambi come sarebbe andata a finire. |
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E tu eri felice, nel frattempo. Perché le persone possono essere felici, nei loro frattempi. |
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Ma la vita riserva sempre grandi sorprese: basta avere la pazienza di aspettare che ce le offra. |
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Ma tu, amore mio, ci sarai di nuovo? Avrai fatto come me il tuo viaggio di ritorno e tutto starà per incominciare di nuovo, ripartendo dal principio? |
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Si fissa l’oscurità con gli occhi spalancati e si aspetta che faccia giorno. |
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Arriva sempre il momento in cui capisci che l’illusione successiva dei giorni, o la loro musica, è giunta al suo termine. |
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Non importa, lo farò lo stesso: in fondo anche tu amavi le fessure fra le cose, ma poi hai scelto il pieno, e forse hai fatto bene, perché è una forma di salvezza, o comunque di accettazione di ciò che tutti siamo. |
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E poi la vita ci richiamava alla realtà, la vita quotidiana a volte concede alcune fessure, ma si richiudono subito. |
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Sarà così la vita, chiedesti, comincia in un punto come se fosse un petalo, e poi si disperde in tutte le direzioni? |
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Hai spalancato porte e finestre e, come dici nella lettera, la casa non ti è sembrata abitata da fantasmi, il sentimento della mia assenza non ti è parso più angosciante, ti sei fatta un tè, ti sei infilata un pullover, e hai capito che tutto non era così spaventoso come ti era sembrato, e che nonostante tutto la vita continua. |
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E allora, pensi, forse è solo un’illusione, una miserabile illusione, che tuttavia per un attimo, finché hai suonato quella musica, è stata vera davvero. E solo per quella hai vissuto la tua vita e ti pare che questo dia senso all’insensatezza, non credi? |
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E’ stato come se sotto i piedi mi si fosse aperta una voragine fatta di tempo e io vi sono sprofondato dentro e ti ho raggiunta, perché non ci si può opporre alla fotografia di un giornale spiegazzato macchiato d’insalata, ho dato una spolveratina al velo di terriccio che ricopriva i tuoi occhi e lì, dove tu sei, sono tornato anche io. |
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Come vanno le cose, e cosa le guida: un niente. |
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Tutti i giochi devono avere una fine!ultima modifica: 2017-04-09T09:24:10+02:00da