Gli epidemiologi australiani della Macquarie University hanno calcolato che la mortalità degli eroi della serie Game of Thrones dipende dalla loro lealtà verso la loro casata e dal loro genere. Le possibilità di sopravvivenza sono maggiori per le donne e per coloro che sono riusciti a passare a un altro signore supremo.

I ricercatori hanno analizzato i dati sulla mortalità e la sopravvivenza di 330 personaggi di 67 episodi della settima stagione di Game of Thrones. Hanno preso in considerazione il loro genere, lo stato sociale, il tipo di occupazione, l’appartenenza religiosa, il grado di lealtà alla loro Casa, le circostanze della loro morte e la durata della loro vita.

Più dell’80% degli eroi è morto su Westeros ea casa. La causa di morte più comune è stata il trauma (73,7%), prevalentemente lesioni alla testa e al collo, inclusi 13 casi di decapitazione. Nell’11,8% dei casi gli eroi sono morti per ustioni e in un altro 4,8% per avvelenamento. In tutte e 7 le stagioni, solo 7 persone sono morte per cause naturali (e solo due per vecchiaia).

Nel 63% dei casi la morte è avvenuta a seguito di un attacco, nel 24,4% – durante le ostilità e in un altro 5,4% dei casi – a seguito dell’esecuzione.

La vita degli eroi della serie è in pericolo fin dai primi minuti della loro apparizione sullo schermo. La probabilità di morte già entro la prima ora dal momento in cui il personaggio viene introdotto nella serie è del 14%. Il tempo più breve sullo schermo è stato di 11 secondi, la partecipazione più lunga alla serie dura 57 ore e 15 minuti. In media, i personaggi di Game of Thrones vivono circa 28 ore e 48 minuti sullo schermo.

Durante la serie sono morti 186 personaggi su 330. La probabilità di morte è più alta per i nobili, i “nati bassi” hanno maggiori possibilità di sopravvivenza. Gli uomini muoiono più spesso delle donne. Infine, cambiare signore supremo (come nel caso di Tyrion Lannister) riduce anche il rischio di morte prematura dell’eroe.