Durante l’esperimento, i ratti sperimentali hanno testato una dieta contenente solo l’8% in meno di calorie rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, dovevano muoversi un po’ più degli altri ratti. Lo studio ha dimostrato che anche questi cambiamenti (quasi impercettibili) nello stile di vita dei ratti sono sufficienti per rallentare l’invecchiamento e alla fine vivere più a lungo: 200 – 300 calorie al giorno e almeno una piccola passeggiata al giorno per ottenere ulteriori argomenti nella disputa con età. Soprattutto da questo stile di vita, traggono beneficio organi interni come il fegato, che sono particolarmente soggetti a cambiamenti legati all’età.

Analizzando i loro risultati, i ricercatori sono giunti alla conclusione che più energia entra nella cellula, più più processi ossidativi avvengono in esso e più radicali liberi lo “bombardano”. Costringendo le nostre cellule a lavorare per l’usura, arriviamo all’invecchiamento
più velocemente di quanto potrebbero mangiando moderatamente.

L’esperimento è stato condotto “inseguendo” un analogo pubblicato diversi anni fa: poi l’esperienza ha dimostrato che per combattere l’età è necessario ridurre la apporto calorico di almeno il 20 – 40% . È piacevole rendersi conto che, insieme al suo sviluppo, la scienza riduce la rigidità delle sue esigenze per noi.