Qual è la differenza tra infezioni respiratorie acute e ARVI, “raffreddori” e altre faringiti, laringiti, tracheiti? Non è difficile confondersi con le abbreviazioni, ma devi capire. Ti diciamo come imparare a distinguere i termini e correlarli con “raffreddori comuni”.
Quali sono questi concetti?
Il gruppo di infezioni respiratorie acute (malattie respiratorie acute) comprende ARVI – infezioni virali respiratorie acute e processi batterici.
Qual è la differenza tra ARI e SARS?
- Una diagnosi più generale viene fatta quando il quadro clinico è coerente con l’infiammazione delle vie aeree, ma la causa è sconosciuta. I test sono necessari, ma a volte ci vuole più tempo per aspettare i risultati che per curare, quindi viene fatta una diagnosi così poco chiara e viene prescritta una terapia sintomatica.
- Infezione virale respiratoria – descrizione più specifica. Sebbene anche l’accuratezza non sia particolarmente elevata: ci sono più di trecento agenti specifici, dai patogeni dell’influenza e del COVID-19 ai più comuni rinovirus, adenovirus, enterovirus, respiratorio sinciziale, nonché ceppi di tutti i coronavirus.
Se non si tiene conto delle epidemie di influenza stagionale e di una nuova pandemia, i rinovirus sono responsabili di circa la metà delle situazioni, i ceppi di coronavirus precedentemente noti rappresentano il 15% e gli enterovirus e gli adenovirus rappresentano circa il 5%. E spesso non viene identificato un agente specifico: una parte significativa delle malattie da essi causate, che si verificano con gravità lieve e moderata, viene trattata in modo sintomatico e quasi allo stesso modo.
Distingui tra infezioni virali e “raffreddori”
Secondo gli studi, quasi il 95% di tutte le ARI sono di natura virale. Quei “raffreddori” che molti soffrono più volte all’anno sono spesso causati da virus. Si diffondono rapidamente a causa dell’aumentata contagiosità e richiedono il rispetto delle norme di prevenzione.
Tuttavia, esiste una differenza tra la SARS e le infezioni respiratorie acute di origine batterica. Circa ogni 20 pazienti, i colpevoli sono pneumococchi, stafilococchi, streptococchi, micoplasmi, Haemophilus influenzae. E nel corso delle malattie c’è una differenza.
Per eziologia virale:
- i sintomi iniziano improvvisamente, a volte puoi ricordare fino all’ora in cui tutto è apparso;
- i segni di intossicazione con mal di testa, mal di gola, rinite, “dolore” nei muscoli, malessere generale, tosse sono chiaramente espressi, ma il focus dell’infiammazione non è stato identificato;
- temperatura corporea superiore a 38°C;
- scarico dal naso e dagli occhi acquoso o mucoso;
- se tutto procede senza complicazioni, passerà in 5-7 giorni.
Con l’eziologia batterica, i sintomi aumentano lentamente, è difficile calcolare il momento dell’esordio. C’è una chiara lesione, il paziente può dire esattamente cosa e dove esattamente fa male.
La temperatura non raggiunge subito valori febbrili, salendo gradualmente nell’arco di diversi giorni. Lo scarico (se presente) è denso e “colorato”: verdastro, giallo, marrone.
Il recupero è lungo, entro la fine della prima settimana non ci sono ancora dinamiche positive senza farmaci antibatterici.
Non importa quanto siano chiare le differenze, la diagnosi differenziale dovrebbe essere effettuata da uno specialista. In alcune situazioni (come con COVID-19 nei bambini), i sintomi possono essere offuscati. Inoltre, i processi virali possono essere complicati dalla moltiplicazione dei batteri, che richiede una diversa strategia di trattamento.
È particolarmente importante consultare un medico se tali sintomi si verificano in bambini piccoli, persone debilitate o anziane o se compaiono segni di SARS durante la gravidanza.