I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno studiato le persone obese vaccinate contro il COVID-19 per determinare la relazione tra il BMI e la risposta immunitaria del corpo.
Le persone obese hanno una risposta immunitaria compromessa ai vaccini contro altre infezioni patogene, tra cui influenza, rabbia ed epatite. Nel nuovo lavoro, i ricercatori hanno utilizzato la Early Pandemic Surveillance and Expanded COVID-19 Surveillance Platform per raccogliere dati sanitari su 5,4 milioni di persone in Scozia.
Hanno formato due coorti di studio, composte da 41 soggetti di peso normale e 28 soggetti gravemente obesi, e hanno eseguito l’immunofenotipizzazione longitudinale. I risultati hanno mostrato che l’obesità grave ha compromesso il mantenimento dell’immunità umorale dopo la vaccinazione SARS-CoV-2, aumentando il rischio di una grave progressione della malattia.
Gli autori hanno sottolineato la necessità di riconoscere gli individui gravemente obesi come un gruppo ad alto rischio e dare loro la priorità per dosi di richiamo aggiuntive o più frequenti per mantenere la protezione contro le infezioni rivoluzionarie da nuove varianti di SARS-CoV-2.
Ulteriori ricerche dovrebbero determinare in che modo l’iperglicemia modula il rischio associato all’obesità grave. Allo stesso modo, sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare i meccanismi attraverso i quali l’obesità influisce sulla risposta alle sfide immunologiche.