I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno riferito che il danno cerebrale è una conseguenza frequente non solo del COVID-19, ma anche della comune influenza.

COVID-19 è stato associato a complicanze neurologiche come ictus, encefalite autoimmune e sindrome di Guillain-Barré. Mentre il danno cerebrale fisico è evidente nelle sindromi neurologiche associate a COVID-19, come l’encefalite e l’ictus, vari rapporti suggeriscono che il danno cerebrale associato a COVID-19 può verificarsi anche in assenza di una diagnosi neurologica di accompagnamento. Inoltre, una risposta infiammatoria esagerata durante il COVID-19 può portare alla progressione della malattia in una forma grave.

I ricercatori hanno ottenuto 250 campioni da 175 pazienti COVID-19 e controlli da 59 persone sane e 45 pazienti con influenza. Settanta pazienti con COVID-19 erano lievi, 72 moderati e 33 gravi. Il presente studio ha dimostrato concentrazioni elevate di biomarcatori di lesioni cerebrali in pazienti con COVID-19 che aumentavano con la gravità della malattia durante l’infezione acuta. Questi aumenti erano correlati alla presenza di autoanticorpi e citochine pro-infiammatorie. Inoltre, c’erano prove di disregolazione della risposta immunitaria anche dopo quattro mesi.

Ciò significava che il danno cerebrale era dovuto a una disregolazione immunitaria generale e non a causa di autoanticorpi direttamente patogeni. Inoltre, i dati dei pazienti affetti da influenza hanno dimostrato che il danno cerebrale durante l’infezione acuta da SARS-CoV-2 non è esclusivo di COVID-19. Nel complesso, i risultati hanno rivelato un’associazione di biomarcatori di lesioni cerebrali con disregolazione immunitaria in COVID-19 e influenza.

In precedenza, gli scienziati hanno scoperto che il vaccino antinfluenzale riduce il rischio di ictus e l’infezione da coronavirus riduce il volume del cervello.