Gli psicologi della Booth School of Business dell’Università di Chicago hanno scoperto che condividere un piatto di cibo durante le trattative aumenta le possibilità di una cooperazione di successo.
Alcune cucine del mondo (cinese, indiana) praticano l’uso di piatti condivisi durante i pasti. Gli scienziati hanno riunito un gruppo di volontari che non si conoscevano, li hanno divisi in coppie e hanno offerto loro uno spuntino a base di patatine e salsa (uno spuntino vegetale della cucina messicana). Alcune coppie hanno ricevuto piatti separati di patatine e salsa, e alcune hanno ricevuto un piatto per due. Dopo la merenda, i partecipanti hanno dovuto negoziare tra loro: una persona è stata scelta a caso per essere il capo dell’impresa e l’altra per essere il rappresentante del sindacato. Ci sono state 22 tornate di trattative sui salari e sull’imminente sciopero sfavorevole al leader, una tornata al giorno.
Ci sono voluti solo 9 giorni di “sciopero” per chi mangiava patatine e salsa da piatti condivisi per raggiungere un accordo. E le coppie che avevano i propri piatti hanno trascorso altri 4 giorni. Le lastre condivise hanno quindi consentito a entrambe le parti di risparmiare circa 1,5 milioni di dollari.
L’esperimento è stato eseguito di nuovo, ma ora i suoi partecipanti erano persone che si conoscevano ed erano in rapporti amichevoli. E anche in questo caso il principio dei piatti condivisi ha funzionato: in generale i partecipanti all’esperimento si sono messi d’accordo meglio degli estranei, ma chi ha mangiato dallo stesso piatto lo ha fatto più velocemente.
Gli scienziati sottolineano che il punto chiave era la condivisione dei piatti. Inoltre, il grado di cooperazione durante le negoziazioni era correlato al livello di interazione durante i pasti: la lotta per l’ultimo pezzo o l’accordo sulla sua divisione. Secondo i ricercatori, le trattative commerciali dovrebbero avvenire nei ristoranti e con l’uso di piatti che creano potenziali partner per la cooperazione.