Oltre il pensiero...

Tolleranza e dialogo...


45:10 - "Dialogo non è essere gentili, dialogare. Tutte le parole di derivazione greca che cominciano per dia hanno un significato di massima distanza: diavolo è massimamente distante da D-o, diametro è la massima distanza tra due punti di una circonferenza, dialogo è la massima distanza delle opinioni. Non si dialoga con quelli che la pensano come te, si dialoga con quelli che la pensano diversamente da te, però nel dialogo, lo scopo non deve essere quello di sopraffare l'avversario, come accade in tutti i dibattiti televisivi perché il dialogo deve avvenire in un contesto di "philia" dice Platone, cioè di amore, non per l'altro ,ma per la verità . E quindi lo scopo non è di abbattere l'avversario, non è di avere il sopravvento su di lui, ma di cercare la verità a partire da posizioni completamente opposte, con lo spirito che il parere dell'altro ,radicalmente diverso dal mio, possa costruire l'occasione per un apertura della mia visione del mondo. Cioè bisogna mettersi a dialogare con l'atteggiamento di chi ritiene che l'altro abbia un gradiente di verità più ampio del proprio. E questa è l'essenza della tolleranza. Perché tolleranza non significa non sputare in faccia a un immigrato perché ha la faccia nera o non sopportarlo, quella è buona educazione. La tolleranza è ipotizzare che chi la pensa diversamente da me possa avere un gradiente di verità superiore al mio". - 47:20

 Estratto da un dialogo di  Umberto Galimberti