Crollo dell’economia 2007

Sei vestita di azzurro quest’oggi, un vestito dei tuoi, femminili che mi ricordano sempre i disegni di André Laliberte.
Con te hai un Corriere Della Sera; è lunedì, l’inserto è quello d’economia, lo separi dal quotidiano posandolo sulle gambe accavallate.
Apri i titoli di pagina, un leggero ghigno di difficoltà tra la docilità dei fogli riadoperati e la grandezza del corriere, ma ti destreggi bene accartocciando qualche margine ritenuto meno stimolante.

Lo scompartimento dove ora ci troviamo è piccolo per te, me… ed il giornale; sono le otto e quindici minuti, anche quest’oggi il treno parte in ritardo.
Io fingo di leggere con la solita aria di non curanza, si tratta di un romanzo di Cassola.
Vero è che nel frattempo, la coda del mio occhio attraversa la lente scura per fissare la tua caviglia, e successivamente risalire, lentamente, lungo le gambe sino all’argine della gonna che rimane immobile, serrata, sotto l’inserto d’economia e finanza. Che sia anche tu a fingere della medesima non curanza sotto quell’accenno di risolino quasi adulatorio?
Guardo fuori dal finestrino, abbiamo appena passato il Ticino. Frattanto la scarpa decolté bianca, dondola…. dondola…. scollandosi dalla pianta.
Un uomo sbuffa per l’annuncio della filodiffusione sul ritardo del treno.
Poi iniziano i discorsi, i soliti sul servizio e sui ritardi di questa tratta, discorsi noiosi che abbiamo entrambi sentito già abbastanza.

[…]

Io continuo a leggere; il personaggio femminile del mio libro si chiama Mara… – e tu come ti chiami? – penso dentro di me, dopo aver alzato su la testa per guardare le sfumature di verde scorrere velocemente oltre il vetro. Nel riflesso della luce riesco a scorgere i lineamenti del tuo viso intermittente sulle ombre del paesaggio; ti osservo e lo faccio evitando di fissarti direttamente, evitando di infastidirti…
Il fascicolo di finanza si è mosso tra gli spostamenti del treno e le tue movenze; si è mosso ed ora è nel baratro delle tue gambe, dipende da un movimento ancora e…

…e l’inserto cadrà a terra, tra i miei e i tuoi piedi, tra la tua postura curata in ogni minimo dettaglio e la mia posizione disinvolta, sbarazzina.
E’ la prima cosa che penso: – non muoverti – lascia che tutto sia così, come in una posa fotografica del tutto perfetta; aspettiamo solo che cada e poi sarò io a raccoglierlo lentamente concedendomi il tempo di vedere questa scena al rallentatore. Tale pensiero si formula attraverso il dondolio sempre più accentuato dell’economia mondiale e nel momento in cui credevo che fosse l’inerzia a condurmi verso questa puntata, il tuo braccio, con un movimento forse distratto, protrae verso l’orlo estremo del precipizio le pagine di borsa che crollano nel disegno di un intento – forse studiato?
Tutto da copione, tu rimani immobile quasi ignorando che sia accaduto qualcosa, io raccolgo i titoli accennando una frase ironica, un po’ sciocca, ma di cortesia: – E’ crollata l’economia –
Quando ti accorgi del mio movimento di risposta, sorridi alla mia con un – grazie – ed uno sguardo timido, ricercando una collocazione più sicura per il fascicolo.

Ed ora c’è un pensiero solo: la regia è della casualità o è tutto un gioco d’intento?

La filodiffusione annuncia l’arrivo alla stazione di Milano Porta Genova, le persone si preparano a scendere, anche tu chiudi il tuo giornale mentre io metto il segnalibro alla pagina dove sono arrivato a leggere, rendendomi conto che è la medesima dell’inizio del viaggio.
Quando si aprono le porte, aspettiamo entrambi che la calca si svuoti…
Ti rivedrò?
Perché non ti ho mai vista prima?
Prendi sempre quello delle otto e dieci?
Posso rivederti? Dove posso rivederti? Quando posso rivederti?
Ti rivedrò?

Parlo con il finestrino, fissando il tuo profilo sempre di riflesso.
Quando di alzi per infilarti in coda, un passeggero ti lascia precedenza ed una ragazza mora ti saluta per nome…
…è così che faccio scoperta del tuo nome: ti chiami Mara.

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Crollo dell’economia 2007ultima modifica: 2017-06-19T10:06:10+02:00da RiccardoPenna
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2 pensieri su “Crollo dell’economia 2007

  1. Casualità…tutto avviene per casualità…un’amicizia…un’amore…un ricordo..spesso le cose più belle avvengono per casualità.

I commenti sono chiusi.