Cui prodest?

Ovviamente, e giustamente, l‘Onu condanna le azioni della Corea, volte a colpire direttamente il Giappone con il dichiarato intento di minacciare gli U.S.A.

Ci possiamo porre diverse domande, nel tentativo di capire questi avvenimenti. Da dove provengono i finanziamenti per l’ampliamento dell’arsenale di Pyongyang? Quali interessi si celano dietro queste attività belliche? Purtroppo, però, è difficile trovare delle risposte, se non si conoscono i retroscena e le trame ordite sotto i fatti di cronaca.

D’altra parte, è più facile capire quale sia la soluzione ad altri quesiti. Chi verrà danneggiato dalle sanzioni? Chi verrà impoverito? Per rispondere, vorrei fare riferimento a una celebre scena, tratta da un film con Adriano Celentano e Ornella Muti: Innamorato pazzo. Verso la fine del lungometraggio, diretto da Castellano e Pipolo, la principessa Cristina (Ornella Muti) invita, con tono di sfida, l’autista Barnaba (Adriano Celentano) a partecipare a un pranzo ufficiale, per metterlo in difficoltà tra teste coronate, diplomatici e alti prelati. L’autoferrotranviere, invece, sorprende tutti a tavola con la propria sagacia, commentando con abilità questioni finanziarie e di politica internazionale. A un certo punto, mentre i due rappresentanti di U.S.A. e U.R.S.S. stanno litigando per stabilire di chi sia la colpa nella corsa agli armamenti nucleari, il protagonista interviene, esponendo la metafora dei due pullman.

Autista, fermati che voglio scendere

Due autobus si trovano l’uno di fronte all’altro, poco prima di imboccare una strettoia. Il primo conducente non vuole lasciare passare l’altro, così accelera per spaventarlo e farlo arrestare. Il secondo, non volendo farsi intimorire, aumenta a sua volta la velocità. Nessuno dei due vuole frenare. Nessuno dei due è disposto a fare un passo indietro. Alla fine, i due mezzi si scontrano frontalmente, provocando decine di morti e feriti.

Morale? Chi ci va di mezzo è sempre il popolo.

L’auspicio è che gli autisti si fermino prima.