Meno tasse, più dottori

Fuga_dei_cervelli

Poveri laureati

Risale a qualche giorno fa la notizia dell’eliminazione delle tasse universitarie per i ceti meno abbienti.

Una bella notizia, soprattutto per i laureandi e i dottorandi senza borsa di studio, le cui famiglie saranno finalmente esentate da un’ingiusta e gravosa gabella.

Tuttavia, sembra che questa iniziativa sia solo una pezza, tra l’altro limitata ai redditi inferiori ai tredicimila euro, che lo Stato vorrebbe utilizzare per tappare una profonda e preoccupante falla del nostro sistema: l’abbandono scolastico.

Ma, probabilmente, questa manovra non servirà a migliorare la posizione dell’Italia nella classifica UE per numero di laureati, dove nel 2016 si è ritrovata penultima con appena il 26% di dottori tra i 30 e i 34 anni, con alle spalle solo la Romania (25,6%).

Per incrementare il numero di universitari, che coronano il percorso con il conseguimento del titolo di studio, non basta cancellare le tasse, bisognerebbe anche dare ai giovani prospettive più concrete di una non ben specificata fuga dei cervelli, dramma nostrano su cui ormai ci si sofferma solo per esercitare un po’ di retorica.

 

Meno tasse, più dottoriultima modifica: 2017-08-31T17:54:31+02:00da Piticaterza