18 pensieri riguardo “”

  1. Non è facile scegliere a volte perché le persone ormai tendono a celare la loro vera natura nel bene e nel male e di conseguenza si ha paura di fidarsi. Io seguo semplicemente il cuore.. buona domenica

  2. .buon pomeriggio grazie faccio un po di fatica ad entrare in questi tipi di blog devo farci ancora la mano ahahha.. oggi Santa Lucia … ti lascio qui il mio saluto in attesa del Santo Natale .. un lieto pomeriggio gioioso più che mai … un sorriso Lucy

  3. Molte delle parole che hai scelto di pubblicare hanno innegabilmente un senso e sono essenzialmente vere, anche perché l’autrice ha planato in tutta morbidezza fortificandosi con principi fondamentali di etica – indagati probabilmente anche da prima – ma sicuramente rilevati almeno dal IV secolo a.C. con i filosofi greci; ma personalmente credo ci sia da riflettere su quel verbo “scegliere” che da lei viene utilizzato con tanta cura e poi, forse, restare un tantino cauti su alcune affermazioni incastonate lì, tra un’esortazione e l’altra, come dogmi. “Scegliete amici, amanti e amori (…)” e poi “Scegliete chi…Scegliete chi…”: le persone non credo si scelgano, le persone capitano. Almeno in un primo momento. E meno male che non si scelgono a priori, dal momento che innumerevoli volte, se non sempre, accade proprio che s’incontri ciò che è maggiormente giusto per noi, su quella via che avevamo scelto d’intraprendere per evitarlo…La scelta, al limite, riguarda la scrematura successiva; ma a conti fatti non credo neppure sia il caso di parlare di scelta, perché in quel caso è un’esigenza. Le persone non si scelgono anche perché arrivano, ed arrivano per essere un lasciapassare verso qualcosa di nuovo o per liberarci da qualcosa di sbagliato. E certo se di autonomia (scelta) si deve parlare, allora suona un po’ contraddittorio leggere di “scegliere chi disegna per noi (un pezzo di cielo)”. Nessuno disegna per noi un pezzo di cielo o un ritaglio d’inferno e nemmeno un limbo. Siamo noi a disegnare, gli altri possono essere o non essere eccellenti ispirazioni, possono essere o non essere alleati, complici e compagni di squadra, ma nessuno fa qualcosa al posto nostro. E quando la fa – perché ha scelto di donarci qualcosa – la scelta appartiene a lui/lei e non certo a noi…Riguardo poi al “Chi vi affronta a muso duro, vi urla a dosso e alla fine resta” come dire…affrontare a muso duro va anche bene, ma se l’alternativa alle parole di convenienza dev’essere il sentirsi sommergere da urla e poi ringraziare che, dopo aver urlato, l’inveente decida addirittura di restare…ecco, anche no, grazie. C’è già fin troppa gente che urla, oltre a parlare a profusione, credo sia veramente eccessivo glorificare ulteriormente questa prassi…
    E poi…un’ultima cosa, giuro 😉 Magari è meglio se Antonia Storace (che non conosco, ma ho appreso essere l’autrice di questo brano) non consideri come esempio di coraggiosa capacità di rompere gli schemi/sovvertire l’ovvio, l’utilizzo di accostamenti cromatici (verde-giallo, blu – rosso) che Van Gogh e Matisse avevano già sperimentato tra la metà del 1800 (il primo) e i primi del ‘900 (il secondo) ;-p

    1. difficile commentare quello che hai scritto,anche perché è scritto così bene che l’ho letto 2 volte..credo che questo testo..inviatomi molto tempo fa mi aveva particolarmente colpito
      credo che vada inevitabilmente letto in chiave simbolica,dove pertanto alcune parole ” significano”..e rimandano quindi a qualcos’altro..
      si,certo è difficile restare con chi ci urla addosso ,con chi ci affronta a viso aperto senza timore di esagerare
      ma a me piace vederla come una contesa leale e schietta tra due persone che si confrontano e che sanno parlarsi davvero..qualcuno ha scritto: ” Non chiederci formule che mondi possa aprirti..questo solo possiamo dirti,ciò che non siamo,ciò che non vogliamo”..
      una visione molto triste della realtà che quasi non lascia spazio ad alcuna luce che possa in qualche modo lenire questa sofferenza di un uomo solo,chiuso nella sua incomunicabilita’
      quindi questo scegliere forse non inizia e non finisce,non sappiamo se siamo noi a scegliere dentro di noi che qualcosa va cambiato oppure se per miracolo qualcuno all’improvviso ci vede e decide di viverci fino in fondo
      forse quindi quei colori accostati in modo meno scontato del solito..rappresentano un modo di rappresentare verbalmente una provocazione per significare appunto non letteralmente ma in senso figurato

      1. Ciao azzurro,
        Intanto volevo precisarti ancora che sicuramente il mio commento non voleva sminuire alcunché di gran parte della sostanza di quel messaggio, ma soprattutto ci tenevo a dirti che, ancor più, non volevo in alcun modo screditare una tua scelta.
        Sicuramente l’intento dell’autrice era finalizzato ad evidenziare quanto sia comunque preferibile l’atteggiamento schiettamente onesto  – per quanto scomodo e spinoso – di una persona che tiene a noi in modo sincero, rispetto ad un rapporto edulcorato dalle carezze ma viziato dall’ipocrisia, questo é evidente. Ma per quanto alcuni passi – come, appunto, quello di chi ci affronta urlando –  vadano letti, come giustamente specifichi tu, alla luce del proverbiale “chi ti ama ti fa piangere, chi ti vuol male ti fa ridere”, io credo comunque che siano messaggi e impostazioni di un pensiero un tantino borderline. Ovvio, la mia è stata volutamente un’estremizzazione, proprio come quando ironizzavo con la sottigliezza della scelta stilistica dei colori (il senso era chiaro, ma la bellezza di un aforisma, é data anche dalla cura e dalla precisione dei dettagli) e certo non voglio neppure demonizzare una sana litigata con reciproco scambio di urla, anche perché sicuramente questo ci può stare, ma dico anche di non esagerare con affermazioni che glorificano palate di stress e nevrosi, soprattutto se consideriamo che sono moltissime le donne, ma non solo, che proprio in considerazione di tutti questi facili modi di dire che poi diventano schemi mentali, accettano di subire, quasi come fosse la normalità, violenze psicologiche, verbali e fisiche in nome di un amore inesistente. Forse chi decide di scrivere consigli e farne dei motti universali a carattere etico, dovrebbe quanto meno tenere maggiormente in conto i fondamentali dell’etica….tutto qui. E riguardo al discorso che fai su Montale, invece, le parole che tu citi, hai ragione, sono parole di chiusura e incomunicabilità – i poeti e la poesia non vanno più interrogati, perché semplicemente sono diventati coscienti di non saper dare più risposte – ma vanno contestualizzate nella situazione sociale e politica in cui sono state scritte. Più che di mancanza di scelta, peró, io qui parlerei semplicemente di una scelta differente. Montale era essenzialmente di formazione liberale, ma si trovò di fronte ad una cultura imposta da un regime a lui estraneo, quello fascista, che sapeva benissimo di non poter – di fatto – contrastare con l’affermazione di una propria contro cultura. La sua decisione, quindi, fu quella di tentare di ribellarsi comunque, ma con gli unici mezzi che poteva avere a disposizione, vale a dire, affermando la sua posizione esclusivamente attraverso la negazione,
        Io, naturalmente, non posso certo darti una risposta che abbia carattere universale, ma ti posso dire, peró, che ogni cambiamento avviene sempre prima in noi stessi, almeno come predisposizione. Noi sentiamo, avvertiamo oppure desideriamo che qualcosa vada cambiato ed allora scegliamo di aprirci e di accoglierlo, perché se noi non siamo predisposti interiormente, non siamo neppure in grado di riconoscere o accettare le persone e/o le opportunità che ci capitano. Io credo che sia giusto parlare di scelta, ma sempre verso noi stessi e mai verso l’esterno.

        1. ciao,non era necessario specificare perché ti ho davvero letto con piacere e così ho potuto apprezzare la tua critica del testo..degna del miglior ermeneuta
          ….ti ho scritto sulla email qui sul portale di libero ci sono problemi a salvare i commenti

  4. Alla fine quello che più conta che oltre noi stessi dobbiamo circondarci da persone che ci fanno crescere, maturare, che non ci regalano niente di apparenza, che decide di restare , che non ci risparmia nulla.che donano altri pezzi di cielo,
    Chi ci fa innamorare della vita nonostante sia imperfetta…ci sarebbe da dire molto ma alla fine serve la persona giusta…un sorriso

    1. grazie per avere commentato quelle parole sul.mio.blog..in effetti è proprio come.hai detto tu..ci sarebbero tante cose cose da dire in merito..sarebbe bello essere circondati da persone che ti spingano ad andare oltre ,a mettere in discussione falsi equilibri regalandoci nuove prospettive dove potersi ritrovare..forse la persona giusta non esiste.potrebbe essere solo una proiezione della nostra immaginazione..

      1. Toc toc …eccomi… Nessuno è perfetto… Per persona giusta intendevo solo dire quella persona magari con carattere imperfetto perché no! Ma giusta che sia vera, autentica , che va oltre, rispettosa Con molto altro..Vedi molti amano affossare gli altri senza rendersi conto che basta una mano tesa, andare oltre ci vuole una menta accesa, ci vuole cuore ,cervello , anima, ci vuole anche la fantasia , magia, colori, armonia… Persone che amano sfiorarsi corde sempre nuove….mi fermo…un sorriso azzurro…

        1. ho capito cosa intendi e mi trovi d’accordo anche perché spesso è proprio l’imperfezione di un carattere ad affascinare..hai dipinto un mondo ideale che spesso nella realtà non trova manifestazione..la natura è capricciosa ed elargisce a suo piacimento quelle qualità che difficilmente trovi riunite in una sola persona
          racconti una poesia che deve confrontarsi però con la prosa del mondo
          un sorriso anche a te Nuvola…

  5. buongiorno carissimo Seguiamo il nostro cuore ed il nostro istinto che mai ci abbandona ….. eccoci qui ormai ci siamo abbiamo le ore contate^_^ il mio augurio di un Sereno Natale con i tuoi Cari i tuoi Affetti chi porti nel tuo buon Cuore, Tanta Serenità Gioia e pace Interiore, un sorriso ^_^. . serena giornata Lucy

    1. non avevo dubbi..occorre perseverare se crediamo nelle cose che sogniamo..mi verrebbe da dire che..” se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee..o le sue idee non valgono nulla..oppure non vale niente lui” ( Ezra Pound ).
      grazie per questo commento

    1. me lo sono chiesto tantissime volte chi sono e in maniera non retorica devo risponderti che la risposta non c’è ed è anche giusto che non ci sia
      anche io non credo ai finti sorrisi ed al vociare assordante delle parole dette così per dire,per riempire silenzi che restano..ed il solido nulla resta
      a rileggerci

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