Lettera di un padre al figlio…….

Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico, ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.

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Lettera di un padre al figlio…….ultima modifica: 2020-03-07T12:40:54+01:00da semplicementeio11195
  1. La vita frenetica e il continuo via vai senza meta,poco ci fa riflettere su una problematica etico esistenziale quella della vecchiaia..Cicerone affermava in una sua opera… senectus senectus ipse est morbus(la vecchiaia,proprio la vecchiaia e’ una malattia)Ho sempre dissentito su questo detto,in realtà l’anziano nella civilta’ greca era tenuto in grande considerazione,difatti c’era il consiglio degli anziani, davano suggerimenti non solo politici,ma anche morali e spesso bellici. Mi ricordo di un vecchio personaggio omerico,Nestore,che dalla sua bocca la parola scorreva più dolce del miele..Oggi purtroppo per esigenze eterologhe non c’è più spazio a questa concezione antica.Non ricordiamo i sacrifici,l’abnegazione che hanno avuto nei nostri confronti gli esempi di vita e i suggerimenti….mettiamo tutto in un cassetto,invece di custodirli nella cassaforte del nostro cuore e ogni tanto tirarli fuori come acqua salvifica…Il ciclo della vita si ripete, presto anziani….che sarà di noi…

    • Bellissimo commento ,come sempre,ma vorrei condividere con te un mio fatto personale. Due anni fa ho lasciato lavoro,amicizie,socializzazione e svaghi ,tutto questo per prendermi cura della donna che mi e ci ha dato (non sono figlia unica)la vita e ha fatto enormi sacrifici essendo rimasta vedova a 32 anni con 4 figli(io ero la piu’ piccola),ho ancora nitidi i ricordi di lei,bel suo sfamarci e non sfamare lei…….Non sono un eroe,ho sconvolto tutta la mia vita solo xche’ era giusto farlo,la mia anima sarebbe morta se avessi deciso x un ospizio.Ogni giorno che passa sono sempre piu’ consapevole di aver fatto la cosa giusta……ma qui prendo la tua ultima frase……CHE NE SARA’ DI NOI! Dicono che i figli si comportano per quello che hanno visto e vissuto,ma non sono assolutamente d’accordo. Credo che un domani le porte dell’ospizio saranno spalancate x noi, Grazie ancora di queste tue riflessioni

  2. Riflettevo poco fa sul fatto che per per molti genitori, le scuole chiuse, siano un problema.. è una cosa assurda pensare che il problema sia prendere dei giorni di permesso per trascorrerli con i propri figli, quando chiedevo a mio padre di saltare la scuola e a lui di saltare un giorno di lavoro per stare insieme, non aveva mai esitato, mai nemmeno una volta magari ha rimandato tante altre cose ma questo mai. Oggi sono invecchiati, e mi si stringe il cuore vedere come diventa faticoso fare cose che prima, erano così semplici.. Perchè dico questo… perchè non esiste più la conservazione della memoria, di quello che era o che è stato. Bastano 3 generazioni a generare un perfetto psicopatico dice Scardovelli.
    Gli anziani, la “società” dice che siano un peso eppure basta guardargli negli occhi per capire quello che vivono, avere il tempo ma non energie e denaro per fare quello che avrebbero sempre desiderato. Le persone anziane sono il fiore della vita, basterebbe trattarli con amore ma oggi questa parola urta l’ego dei più tanti che parlano di amore e propinano violenza, ci vorrebbe il rispetto, il considerare che hanno una vita di esperienze da raccontare, consigli da elargire, amore, lacrime e gioie inespresse sono. Basterebbe una semplice gentilezza nei confronti di ognuno di loro.
    Io di mio venderei l’anima al diavolo per regalare altri anni di vita ai miei cari.