Bellissima espressione che rappresenta tuttavia tre momenti essenziali della nostra esistenza.
L’urlo graffia…Mi viene subito in mente quando veniamo alla luce,il primo atto esistenziale e’ il pianto che man mano si ava avanti nel tempo,diventa più insistente,vuoi perche’ si ha fame vuoi per destare attenzione.Quando poi si diventa giovani adulti e si entra a due piedi nella società,più delle volte il pianto neonatale diventa un urlo.Si e’ ribelli a tutto ciò che ci circonda,pronti a far prevalere la propria opinione a volte senza trovare compromessi fino a creare un distacco sociale col prossimo,si diventa impetuosi senza…ma…senza..se..Poi il tempo modula lo …status vivendi..e l’urlo diventa meno rumoroso…
Il sussurro morde…Un modo di approcciarsi alla società con più pacatezza,dialogando invero in modo più intenso ma pungente arrivando nel’..io..prossimo, mordendolo ma spesso anche col sorriso. Castigat ridendo mores(Orazio) col sorriso deplorava il mal costume.E’ una fase della vita che paragono alla nostra primavera ,la primavera dal soffice vento e dai boccioli in fiore…
Il silenzio scava..Ahimè siamo in uno stadio particolare,abbiamo vissuto sia l’urlo che il sussurro…Abbiamo un distacco direi quasi completo da tutto ciò che ci circonda,ci isoliamo in noi stessi.Tutti i nostri pensieri,idee e immagini le nascondiamo nel profondo del nostro abisso e restiamo lì a scavare e viverli nel silenzio che a volte e’….religioso.