La spesa al tempo del covid 19

la spesa al tempo del covid 19

esci la mattina alle 7.00 e nun sai qanno rientri
saluti tutti te prepari te metti la mascherina e guanti
in modo che dopo na volta uscito non ciai intoppi
amo’do vai a questora ? vado a fa la spesa al covid
cè lai la lista della spsa? si lo messa sur telefono
ricordate de portà la autocertificazione se no so guai

rilevo i guanti e mascherina pe compilà l’utocertificazione
poi me rimbardo tutto naltra volta e vado all’ascensore
gia’ te se apannano gli occhili ma non te poi tocca’ co li guanti
resisti e arrivi a piano tera… sembra che sia passato nanno intero
vai a l’auto sali, te rilevi guanti e mascherina e metti in moto

arrivi al supermercato già c’è la fila.. te metti in coda e aspetti
la fila parte da monteverde e te ritrovi in fila alla magliana
come se non bastasse tarriva er vigile e vole vedè l’autosertificazione
dice senta ma lei sta a monteverde e viene a fa la spesa alla magliana
ma lo sa che mo devo fa er verbale… io gli dico guardi che sta fila
parte da monteverde nun vede che ciò pure er carrello pe la spesa

la fila dura più de du ore con guanti e mascherina te figuri che allegria
tutti a minimo a un metro de distanza annamo avanti piano piano
poi c’è pure er falso invalido che te passa d’avanti col carrello
che fino a ieri non c’è vedeva e mo se scopre tutto an botto podista
er tempo passa ma ciai er telefono che te fa compagnia

smanetti sul web e vai sui social e ar solito incappi in pornografia
finalmete se riesce a entrà al supermercato me serve la lista della spesa
ma er telefono sè scaricato….cavolo che devo prende mo che faccio?
comincio a girà pe li scaffali spinto dalla sopravvivenza e arraffo un po de roba
guardi!! urla a comessa che quello è l’estintore.. e tu intanto sudi e sbuffi

e non te poi manco gratta la fronte e te sudano le mani e te sappannano l’occhiali
hai riempito er carrello finalmente cor tutto er necessario pe la sopravvivenza
arrivi finalmente alla cassa e tavvi pe tornà a casa con la spesa
carichi in macchina le cibarie e te togli prima mascherina e guanti e poi parti
che cavolo so già le 15.00 ero uscito da casa alle 7.00 …salgo a casa co le buste

e come ar solito non funziona l’ascensore me faccio 5 piani a piedi co le buste entro a casa
urlano perchè i fii cianno fame e tu moglie aspetta de mette a posto l’alimenti
me dice ma che hai preso? ma che roba mai portato ?.. inutile spiegare che è successo
io me giustifico da omo e gli dico cara c’era solo questo… lei dice ma questo?
riferendosi all’estitore, io ce penso un po e risponno…. cara questo era in offerta.

Dolce notte….

Le donne forti le riconosci, non passano inosservate.
Quando camminano senti la loro presenza, quando arrivano senti che qualcosa cambia.
Non sono donne facili, perché non si accontentano, perché vogliono e cercano qualcosa di più. Non hanno paura delle sfide per trovare ciò che hanno nel cuore, non hanno paura nemmeno di soffrire per inseguire i loro ideali.
Non vogliono piacere a tutti le donne forti, vogliono piacere soprattutto a se stesse. Quando le donne forti ti guardano non vedi solo i loro occhi. C’è qualcosa di più. È la loro anima che scorgi, ha il colore del sole e la luce della luna.
Quando le donne forti si muovono non c’è solo il loro corpo ma ci sono anche i loro sogni, le loro speranze, la fiducia che hanno in se stesse e negli altri.
Le donne forti non sono come tutti gli altri, ascoltano anche il loro lato più istintivo, ridono e piangono senza vergognarsi e se ne hanno voglia si siedono per terra o camminano scalze come se fosse la cosa più normale del mondo.
Le donne forti non sono donne che non sbagliano mai ma sono donne che affrontano i loro sbagli con la forza dell’anima. I fallimenti e le sconfitte diventano terreno fertile per imparare, per migliorare.
Diventano il luogo dove l’anima trova gli spazi per crescere.
Le donne forti sono in grado di vestirsi di niente ma di sembrare tutto. È la loro anima che le veste, è la forza di se stesse che le circonda. Ed è proprio questa loro presenza, a volte difficile, che merita di averle conosciute.
(S. Oberhammer)

donne 2

Invecchiare……

Non è facile invecchiare con garbo.
Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle,
di nuovi solchi, di nuovi nei.
Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza,
senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto,
con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi,
con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso,
che prendono il posto dei grilli per la testa.
Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era,
reinventarsi, continuare ad essere curiosi,
ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo.
Bisogna coltivare l’ironia, ricordarsi di sbagliare strada,
scegliere con cura gli altri umani,
allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru,
canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza.
Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato,
senza abituarlo agli sbadigli.
Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre lingue, detestarsi con parsimonia.
Non è facile invecchiare, ma l’alternativa sarebbe stata di morire ed io ho ancora tante cose da imparare.
Cecilia Resio
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Ditelo…….

Ditelo alle persone:
“mi manchi”,
“sei importante”,
“ti voglio bene”,
“ti penso”.
Ditelo subito.
Ditelo oggi.
Ma non perché_domani chissà_
Ma perché è bello.
Perché, se lo pensate, non è giusto tenerselo per sé.
Ed è così bello sentirselo dire.
È così bello aprire il cuore.
“Amico mio,
amore mio.
Ti penso”.
Già… Fatelo subito.Perche’ la vita è un brivido che vola via….❤

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Ma…

Ma quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sarà chi non vorrà tornare alla sua vita precedente.
La presa di coscienza della fragilità e della caducità della vita spronerà uomini e donne a fissare nuove priorità.
A distinguere meglio tra ciò che è importante e ciò che è futile.
A capire che il tempo – e non il denaro – è la risorsa più preziosa.
Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso.
Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge, o al partner.
Di mettere al mondo un figlio, o di non volere figli. Di fare coming out.
Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui.
Ci sarà chi, per la prima volta, si interrogherà sulle scelte fatte, sulle rinunce, sui compromessi.
Sugli amori che non ha osato amare.
Sulla vita che non ha osato vivere”
– David Grossman ღ

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