E quando…….

E quando la curva del contagio scenderà
e i governi annunceranno che ce l’abbiamo fatta
Per favore
non tornate all’immortalità,
non indossate più l’abito da invincibili,
intransigenti,
insopportabili,
non dimenticate quello che avete provato.
Per favore
siate vulnerabili per sempre
Continuate a cantare sui balconi
Continuate ad applaudire alle donne delle pulizie
alle cassiere, alle vostre madri.
Non dimenticate che siete solo umani
che siete fragili
che siete finiti
e prendetevi cura della vita, del pianeta
e di tutti gli esseri del mondo
fino al giorno della morte
come se aveste imparato qualcosa.

Juls Heme

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LEI…..

E c’ era e c’e’ ancora lei…..
Io la ricordo così, una donna sfiancata dalla vita e dai dolori,
la rivedo come se non fossero passati tanti e tanti anni,
appoggiata a una vecchia stufa ,
lo sguardo fisso al tavolo di cucina.
Seduti attorno a quel tavolo
c erano i suoi bambini che ogni
tanto tornavano dal collegio .
La ricordo quella donna,
lo sguardo felice nel vedere i suoi figli che mangiavano
La più piccola le chiese :” Mamma perché non mangi con noi ? “
E lei con un filo di voce rispose :” Non ho fame! “
Tanto tempo dopo la piccola capì che quella donna mentiva,
non era vero che non aveva fame……
La ricordo così, il viso solcato dalle rughe,
il corpo piegato dal peso della fatica e dai dolori,
ma i suoi occhi uguali a quelli di tanti anni fa,
uno sguardo pieno d’ amore per tutti.

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25 APRILE……

La madre del partigiano – Gianni Rodari

Sulla neve bianca bianca
c’è una macchia color vermiglio;
è il sangue, il sangue di mio figlio,
morto per la libertà.
Quando il sole la neve scioglie
un fiore rosso vedi spuntare:
o tu che passi, non lo strappare,
è il fiore della libertà.
Quando scesero i partigiani
a liberare le nostre case,
sui monti azzurri mio figlio rimase
a far la guardia alla libertà.

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Sconosciuta

Sconosciuta

 

Racconto a te dolce amica sconosciuta

un po’ di pagine… di questa mia vita.

Ti immagino seduta d’avanti a una tastiera

mentre veloce sfiori i tasti con le dita.

Che strano modo  è  il nostro …. di comunicare

sembra  di  star d’ avanti  a un confessionale.

E… mentre tu digiti sulla tua tastiera

guardo di  fuori  ….si  fa già sera.

Digitando cerco di immaginar la tua figura

ma aimè… per me e’ solo  un’ombra oscura.

Sai.. che ieri notte ti ho sognata

che stavi camminando su una strada.

Ma  non son riuscito a vederti  in volto

e mi sentivo perso… e un po’ sconvolto.

A volte si ….e’ vero la vita e’ molto strana

dolcissima  sconosciuta….. amica lontana.

Non dirmi chi sei…. non ha importanza

continuiamo il dialogar in questa stanza.

Continua  continua  a digitare… non sparire

digita ancora…. e  io continuerò  a sognare.

 

By Gambadilegno

Con questo scritto di Leonardo vi auguro buona lettura..

Se vuoi star sano osserva questa norma,
non mangiar senza voglia,e cena leve,
mastica bene,e quel che in te riceve
sia ben cotto e di semplice forma.
Chi medicina piglia mal s’informa,
guarti dall’ira e fuggi l’aria grieve,
su diritto sta,quando da mensa leve,
di mezzogiorno fa che tu non dorma.
El vin sia temperato,poco e spesso,
non for di pasto nè a stomaco voto,
non aspettar nè indugiar il cesso.
Se fai esercizio sia di picciol moto.
col ventre resupino e col capo depresso
non star,e sta coperto ben di notte.
El capo ti posa e tien la mente lieta,
fuggi lussuria,e attenti alla dieta.(Solosocrate….da Atl213v di Leonardo)