Sei tu…

Mi spingi oltre i miei limiti
e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
in te ho incontrato me stesso
e ho guardato oltre,
oltre ogni inimmaginabile limite.
Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
cercando di comprenderti
ma, ho visto tutto quello che di me
mai avrei voluto vedere.
Ho visto la mia fragilità e la mia insicurezza
i miei sensi di colpa e i miei complessi
le mie paure e la mia insofferenza
ho visto le mie tenebre e i miei demoni
allora, ho guardato ancora oltre
e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
e lì nel profondo della mia anima ho compreso!
Ho provato piacere e orgoglio
nel capire quello che oggi provo
nel sapere chi oggi sono veramente
adesso so che amo le cose belle
so che amo tutto quello che la vita mi offre
e una di quelle sei tu.

Paulo Coelho

 

paulo-coelho1

Quando ho cominciato ad amarmi…

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama…Autostima.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama… Autenticità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama… Maturità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama… Rispetto.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è… Amore di sé.

Charlie Chaplin mentre sorride con un'attrice

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama… Semplicità.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E così ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama… Umiltà.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo. È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo… Pienezza.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può
rendermi miserabile e malato. Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore,
l’intelletto è diventato il mio migliore alleato. Oggi so che questa si chiama… Saper vivere!

Bella…

Bella,
come nella pietra fresca
della sorgente, l’acqua
apre un ampio arco di spuma,
cosí è il sorriso sul tuo volto,
bella.

Bella,
di fini mani e di piccoli piedi
come un cavallino d’argento,
che corre, fiore del mondo,
così ti vedo,
bella.

Bella,
con un nido di rame intrecciato
sulla testa, un nido color
di miele e di ombra
dove il mio cuore riposa e brucia,
bella.

Bella,
gli occhi non li contiene il tuo volto,
non li contiene la terra.
Ci sono paesi, fiumi
nei tuoi occhi,
c’è la mia patria nei tuoi occhi,
io vi cammino,
essi danno luce al mondo
dove io cammino,
bella.

Bella,
i tuoi seni sono come due pani
fatti di terra, grano e luna d’oro,
bella.

Bella,
la tua vita
l’ha scolpita il mio braccio come un fiume che sia passato mille anni per il tuo dolce corpo,
bella.

Bella,
non esiste nulla come i tuoi fianchi;
forse la terra possiede
in qualche luogo nascosto
la forma ed il profumo del tuo corpo,
forse, in qualche luogo,
bella.

Bella, mia bella,
la tua voce, la tua pelle, le tue unghie,
bella, mia bella,
la tua essenza, la tua luce, la tua ombra,
bella,
tutto questo è mio, bella,
tutto questo è mio, mia,
quando cammini o riposi,
quando canti o dormi,
quando soffri o sogni,
sempre,
quando sei vicina o lontana,
sempre,
sei mia, mia bella,
sempre.

Pablo Neruda

 

FB_IMG_1587372330810

Orfeo e Euridice…

Gli dei mentivano.
Non potevi tornare,
è certo.
Noi lo sapevamo.
Ma quante volte
tornai a quella carezza e
il tuo ultimo
sguardo.
Null’altro
potevo avere.
Volli assaporarlo
fino in fondo.
Non capirono.
Istante di eternità
che ancora una volta
ci rese complici,

oltre la morte.

Dino Borcas

 

EE9F96B2-DADA-400B-9D12-D39D2137399C

Felice domenica…

Non affaticarti.
Non lasciarti spaventare.

Controlla sempre i lati e il fuoco amico.

Ricorda che sperare non significa avere, che l’impegno paga, ma non come dovrebbe.

Salva il bello, la dolcezza, ma conserva un po’ di amaro, per non cullarti nella certezza.

Tieni a mente che il “noi” ha diverse accezioni. A seconda dei casi. A seconda delle persone. A seconda dell’utilità per molti, per molte.

Tieni saldi i nervi, tieni salde le convinzioni, ma lascia spazio al dubbio.
Quella frase, di quel tipo, quello che fece una brutta fine, che diceva di non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, in fondo è una buona regola.
Sappi che la seguono in pochi e in poche, quindi perderai molto e spesso. Perderai così tanto che ti sembrerà di non avere più niente da dare.

Alla faccia della reciprocità, continueranno a chiedere.

Nel dubbio, non fidarti.
Mai.

Se non ti fiderai non soffrirai.
Se non soffrirai non saprai cosa significa rischio.
Se non rischierai, però, vivrai una vita ad osservare.
Calma, senza scosse.
Senza brividi.

Non fare l’errore di temere le scosse e i brividi.
Sconvolgono, ma fanno sentire vivi.

Decidi quale strada prendere, non pentirti. Seguila e sappi che non sono mai strade senza vicoli o incroci. Potrai cambiare, e cambiando svoltare.

Perdonati.

O meglio, vivi senza che un giorno tu ti debba perdonare qualcosa. Un treno non preso, un passo non fatto, un ringhio trattenuto, un morso non dato quando tentavano di toglierti il cibo. Il coraggio di usare la parola amore e tradurla in gesto.

Sii capace di collera, di una sana, crescente, incazzatura.
Se non l’accetti finirà per trasformarsi in un liquido instabile che inizierà a corroderti dall’interno, lasciandoti vuota.
Le litigate non fatte servono solo a rendere l’aria apparentemente stabile ma troppo densa e notevolmente infiammabile.
Basta una parola-scintilla e quella sostanza deflagherà, inondandoti, creando strati che cristallizzeranno, impedendoti di vedere in fondo, laddove tutto ebbe inizio.

Sii trasparente e allo stesso tempo infrangibile.

Lascia al cuore le sue questioni, ma permetti alla ragione di intromettersi, quando i battiti e le pulsazioni ti impediranno di vedere chiaramente.

Permetti all’universo di stupirti.

Non rincorrere le falene. Hanno una resistenza al volo e alla luce abbagliante, che tu non possiedi.
Ti bruceresti rimanendo accecata.

Salva il bello. Ancora e più che puoi.
Tienilo stretto; fra le mani, tra le pagine di un libro, nei ricordi, in uno sguardo. Sarà la coperta calda d’inverno e cibo quando morderà la fame.

Sogna in grande, accetta il minuscolo. A volte l’impercettibile.

Concediti il lusso di immaginare che, fallendo, potrai consegnare le tue riflessioni alla te della prossima vita. A quella nuova, che rinascerà migliore e più felice.

È un piccolo lusso da niente.
Non sana ferite, non provoca sussulti.

Solo, a volte, permette di risollevarsi dalla sosta e ricominciare il cammino, in quella strada scoscesa e piena di sassi che è la vita.

Gabriella D. Jana

 

FB_IMG_1583655427072

 

Resistenza o resilienza………

Credo non sia facile cogliere appieno questa differenza: resistenza o resilienza. Si può resistere a lungo ad un dolore fisico. Non c’è dubbio.  Questo significa che siamo resilienti? Non credo. Nei miei momenti di resistenza non mi sento affatto resiliente. Come ho sempre pensato ed affermatoil resiliente non è solo colui che “affronta”il dolore, ma colui che riesce a dargli un senso.

Certo, tutti abbiamo una soglia del dolore diversa – non solo fisica. Ci sono persone che resistono a sofferenze atroci senza versare nemmeno una lacrima, manifestare un’espressione di dolore, lamentarsi. Altri invece a malapena riescono a sostenere la vista del sangue durante un prelievoMa riuscire a far fronte ad un dolore continuo non basta per dire che quella resistenza ha un senso, o meglio, è in grado di fornire un senso a quell’esperienza. A volte resistiamo. Punto e basta. Senza trovare un senso, senza sforzarci di trovarlo. Perché a volte è più facile resistere che resiliere.    (WEB)

resilienza-2

Trova il tempo…

Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.

Canto irlandese

 

FB_IMG_1587225505731