1. E che dire…ogni parola e’ vana nei confronti di un uomo,vero artista,che ha vissuto per la musica, con la musica insieme agli altri e studioso di nuovi modelli di musica..Già, a quattro anni,non sapeva ancora leggere,ha iniziato un linguaggio universale che ci accomuna tutti,quello delle note musicali,linguaggio che comprendono ,sentono e ascoltano tutti i popoli senza distinzione di razza ,colore,lingua e sesso..La sua malattia ha ancor più rafforzato lo spirito interiore,come una sfida,a dimostrare che i suoi gesti incoordinati del corpo poco valevano di fronte alla melodia del suo animo.Seduto al pianoforte le dita lo sfioravano leggere come una farfalla e dal suo sorriso e dagli occhi fervidi si leggeva tutto il brano musicale..E’ l’eterno dilemma filosofico a me tanto caro,rapporto di anima e corpo,in lui ha vinto la sua anima..