Bel dipinto di una giornata ben vissuta,ma che tuttavia lascia un po’ di nostalgia,come giustamente rivelata nel verso di Dante, da te citato, capitolo ottavo del Purgatorio e che per la stretta unione di arte figurativa e letteratura vale la pena ricordare…==Era l’ora che volge al desio\ai naviganti e ‘ntenerisce il core\lo di’ c’han detto ai loro amici addio\e che lo novo peregrin d’amore more\punge,se ode squilla di lontano\che paia il giorno piangere che si more\..Tutto termina cosi’ pure il ciclo circadiano del giorno,ogni cosa volge al suo tramonto e nuove sensazioni si risvegliano,nuovi ricordi della giornata ed una riflessione sul tempo che forse abbiamo fatto trascorrerlo senza viverlo pienamente..Una melanconia positiva al ricordo della visione del dipinto, a colori chiari,soffici in contrasto col giallo sabbia e con le spumeggiante onde ancor basse che sono premonitrici di una marea prossima e il susseguirsi del tramonto..Non termina la giornata se abbiamo nei nostri pensieri questo bel quadro idilliaco il ricordo ce lo farà sognare anche di notte…La giornata,prossima al tramonto,simile ai naviganti di Dante che quando e’ sera vivono dei ricordi lasciati in patria,degli affetti familiari,continuano a vivere come se tutti stessero con loro..Cosi’l’arte vive con noi,con sentimento sublime e non e’ mai…..sera..