Al tramonto……

Due visi assorti,
sul limitar dell’uscio,
su una pietra assise..
La mente fugge lontano
a ricordar i giorni di festa,
balli ed il folclore,
ancora giovani..
Il tempo e’ stanco,
l’ora fugge tra i pioppi
insieme al sol,al tramonto giù
dietro i monti…
Un abbaiar di cani
annuncia il gregge che
ritorna in fila indiana,
un lungo e continuo
belar s’ode da lontano…
Fumiga il camino,
arde il fuoco di ciocchi
e lentischi..
Le mani del pastor di
menta e timo profumate,
nei panni,dismessi,un odor
di muschio intenso..
La parca cena e’ pronta.
Ave Maria di grazia piena.
S’ode il tremulo di
cicale stridule.
E’ sera.

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Al tramonto……ultima modifica: 2020-06-18T09:00:31+02:00da solosocrate
  1. Naturalmente la poesia ci racconta il quadro! E come sempre è tutto sorprendente …il quadro e la poesia..
    Il quadro ha colori che si incastrano alla perfezione con le strofe , raccontano i pensieri e la vita che rappresenta il quadro. Il tramonto rosso da una grande carica ai colori! , e da la speranza e la gioia dei ricordi.
    Grande Socrate

  2. ” La mente fugge lontano a ricordar i giorni di festa,” Quante volte la nostra mente affaticata ha cercato nei ricordi di rassenerare l’anima? Tante,almeno la mia.
    Socrate non ti smentisci mai,sei semplicemente meraviglioso . Grazie

  3. la prima sensazione che provo, immediata, è di leggera inquietudine. Le due donne, la più giovane in primo piano, più anziana quella più distante, sembrano chiedermi qualcosa. Strizzo gli occhi per intendere meglio. E’ una domanda di senso. La domanda che tutti prima o poi si fanno. Non hanno lineamenti ben definiti. L’artista chiede al cervello dell’osservatore di delinearli per decifrare l’espressione di quei volti. Una espressione severa sicuramente. Forse dettata dai colori e dalla postura. Postura solida, massiccia. soprattutto la donna più giovane che ha un corpo modellato dalla fatica, sano, forte. Nel cielo del tramonto alle loro spalle leggo una citazione dell’urlo di Munch, seppur meno fiammeggiante. Lo sguardo dell’osservatore va dalla prima alla seconda figura in un andirivieni veloce come fosse una conversazione a tre. Mi dispiace care signore, ma non so rispondere alla vostra domanda. Però mi piacerebbe conoscere i vostri nomi.
    P.S. curiosa l’attualità di questi volti che oggi tutti i nostri interlocutori hanno per via della mascherina.

  4. La consistenza delle carni si è consumata nelle fatiche, nei campi, nei pascoli. I volti sfocati, dai tratti non più fermi e decisi, indugiano sull’uscio.
    I suoni delle feste antiche tornano alla mente con immagini trascolorate, risate ora impalpabili.
    Voltano le spalle al tramonto , forse con occhi acquosi.
    Ed è stanchezza anche il ricordo.
    Il dipinto e le parole, due elementi paralleli, complementari l’uno all’altro.
    Forma lessicale elegantissima.