Dicono che….

Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano.

Khalil Gibran

 

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Dicono che….ultima modifica: 2020-06-27T08:24:19+02:00da mudhm1
  1. Dicono che…..ma e’ giusta similitudine il fiume con il suo percorso tortuoso tra valli ,monti e dirupi e l’uomo la sua vita dalla nascita sino alla sua amalgama nel mondo.Sono percorsi paralleli ognuno con le proprie difficoltà.Il fiume sia per il suo giusto percorso che per forza fisica,non puo’ tornare indietro,vede da lontano una moltitudine di acqua,immensa,teme convogliandosi in essa di scomparire,il suo percorso e’ obbligato solo unendosi a questa vastità ha la consapevolezza di diventare anch’esso oceano aumentandone la capacità.Similmente per l’essere umano,si nasce,si cresce e si diventa adulti poi il mondo ci aspetta,un grande oceano..A volte siamo partecipi dando un contributo di pensiero ed idee altre volte per esigenze particolari ne siamo esclusi,ma dobbiamo comunque navigare in questo….oceano…indietro anche noi non possiamo tornare,siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare a piu’ non posso evitando di inabissare ed essere ingoiati dai pesci più grossi…

  2. Metafora esistenziale cosmica. I mattoni di cui siamo fatti sono stati creati dentro le stelle e dentro una stella torneranno ( torneremo ) quando il nostro sole, giunto alla fine della sua forma attuale, diventerà una gigante rossa inglobando il nostro pianeta. Non molto diverso dal fiume che giunto alla foce si diluisce nell’oceano, questo è il destino della materia di cui siamo fatti. Differente potrebbe essere il destino dell”informazione” che dispone la materia in un certo modo speciale da renderla un uomo, quell’uomo, una donna, quella donna. Cosa accadrà a quell’informazione? a quel libretto di istruzioni di montaggio? proprio non lo so. Sono un positivista, materialista che ha in uggia la metafisica. La rifuggo, la dileggio e poi…..e poi mi ci ritrovo dentro anche da miscredente incallito. Non si può sfuggire alle domande cruciali con le quali tutti prima o poi si deve fare i conti. Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, perchè siamo qui. Non ho ancora superato l’angoscia che mi ha instillato Giacomo Leopardi quando dice ( se non ricordo male) che la vita è un breve spazio tra due nulla.

  3. E dopo due commenti così…che devo ancora dire!!!!!! beh ..ti dirò che mi piace tanto il tuo scritto..mi fa pensare…ed hai postato un bellissimo tramonto! grazie Mud