Dove porta la strada?

Se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai
partito.

Il mio viaggiare
è stato tutto un restare qua, dove non fui mai.

                                                   Giorgio Caproni

la foto ha falsato i colori. la parte in ombra nell’originale è più scura. bisogna guardare lo schermo un poco dal sotto in su. il contrasto in questo paesaggio è elemento essenziale.

 

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Il lupo….


La notte cupa e gelida…
Sol la luna a risplender
fioca tra i monti in mezzo
ai pini alti fino al cielo..
Un ululato scende fino a valle
e un eco rimbomba,come se
i lupi fossero tanti.
Il pastor subito a radunar
il gregge e pronto con forche
e fucili in mano…
Sparano in aria per intimorir
la belva,accendono il fuoco
per veder da lontano.
Già altre volte aveva tentato
il lupo,già altri pianti tra i pastori..
Un giorno pero’ accadde
un evento:
Un Uomo di Assisi tese
la mano al lupo,lo raddolcì
con parole buone…
Scesero a valle tra lo stupor
delle genti,come un cane segue
il suo padrone…
==Vedete signori disse il pover Uomo
il lupo mangia solo per fame,
l’uomo sbrana per il potere
e la sua fame non sa trattenere==

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Ninna nanna…

Ninna nanna,ninna
nanna..
C’è la luna che ti
guarda.
Vedi il sole
che ti riscalda..
Ninna nanna,ninna nanna..
Senti il vento
come parla:
ti cullo io.
forte forte ti abbraccio,
ti sussurro parole
dolci,
vieni,vieni, ti
conduco da una fata
che ha gli occhi
come due stelle,
ti prenderà per mano
e andrai lontano,lontano
in un paese…
La felicità..

Donare……..

La solitudine si cura in un solo modo, andando verso la gente e “donando” invece di “ricevere”.
Si tratta di un problema morale prima che sociale e bisogna imparare a lavorare, a esistere, non solo per sé ma anche per qualche altro, per gli altri.
Finché uno dice “sono solo”, sono “estraneo e sconosciuto”, “sento il gelo”, starà sempre peggio.
È solo chi vuole esserlo.
Per vivere una vita piena e ricca bisogna andare verso gli altri.
E questo è tutto.

Cesare Pavese

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Stringiti a me……

“Stringiti a me,
abbandonati a me,
sicura.
Io non ti mancherò
e tu non mi mancherai.
Troveremo,
troveremo la verità segreta
su cui il nostro amore
potrà riposare per sempre,
immutabile.
Non ti chiudere a me,
non soffrire sola,
non nascondermi il tuo tormento!
Parlami,
quando il cuore
ti si gonfia di pena.
Lasciami sperare
che io potrei consolarti.
Nulla sia taciuto fra noi
e nulla sia celato.
Oso ricordarti un patto
che tu medesima hai posto.
Parlami
e ti risponderò
sempre senza mentire.
Lascia che io ti aiuti,
poiché da te
mi viene tanto bene!”

Gabriele d’Annunzio

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Maternità ( frase e dipinto di Gioia)

 


Esiste una gioia suprema per la donna ed è questa!
Quando nasce un bimbo …la donna rinasce e da solo donna esiste come madre. ..la parola più bella, più evocata, più amata al mondo.
E la musica più dolce, più bella…più compensativa di tutto..è sempre quella del primo pianto che il figlio ha regalato al mondo!

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Finale di giornata

E’ un tramonto. Una fine di giornata luminosa. Senza tristezza. Forse un pochino di languore. E’ l’ora che volge al desio e ai naviganti intenerisce il core ( vado a memoria ). L’ombrellone è chiuso, le sdraio ripiegate, la scena è statica, ma il mare è vispo, il cielo un po’ bizzoso, la giornata sta per finire, ma ci può dare ancora qualcosa di importante.

Racconto di una sarta……

Chi mi conosce sa che preferisco il silenzio alle parole.
Alle troppe parole.
Alle parole di troppo.
Alle parole dette a caso.
Alle parole dette per caso.
Una ragazza ha scritto :
” Se stai per scrivere qualcosa chiediti se questo qualcosa è utile a chi lo legge.
Se si, fallo. Se no, non dire niente.”
E allora non ho detto niente.
Perché niente mi sembrava poter essere utile a te che mi stai leggendo.
E allora sono rimasta in silenzio.
Qualsiasi parola mi sembrava di troppo.
Qualsiasi parola mi sembrava troppo.
Qualsiasi parola mi sembrava detta a caso.
Qualsiasi parola mi sembrava utile solo a riempire un silenzio.
Un silenzio carico di pensieri.
Un silenzio rumoroso.
Un silenzio che troppo spesso viene giudicato negativo.
Un silenzio che invece può essere positivo.
Un silenzio che può essere la cosa più utile.
Un silenzio che può insegnare a conoscersi.
Quel conoscersi che può aiutare a saper stare da soli con se stessi.
Chiusi in casa.
In silenzio ho continuato a lavorare.
Da sola.
A farmi compagnia il rumore delle forbici e le voci alla radio.
Le uniche voci che possono entrare.
Sto continuando a cucire tutti gli abiti commissionati prima di queste settimane.
Quando avevo ancora il permesso di abbracciarti con il mio centimetro.
(ri)tornerò a (ri)abbracciarti.
Quando non lo so.
Ma so che quando succederà, tutti i vostri abiti saranno pronti da provare.
E ci saluteremo come prima.
Come abbiamo sempre fatto.
E in silenzio ci guarderemo.
E in silenzio ci diremo :
” Ce l’abbiamo fatta.
Come sempre abbiamo fatto.”
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