Paesaggio dell’anima ( che non ho ) Libridinoso……

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Con pudore pubblico per rendere omaggio a chi con fatica impegno e dedizione cerca di arricchire di contenuti la chat allargandone la prospettiva. Amante dei libri, passando davanti ad una vetrina in centro ad Arezzo, fui colpito da un titolo in primo piano: ” Imparare a disegnare con la parte destra del cervello”. Entrai ed acquistai il libro di impulso senza nemmeno sfogliarlo e così…

Consiglio a chiunque voglia curare la propria anima, anche nel caso non l’avesse, cimentandosi con matite pennelli colori “Imparare a disegnare con la parte destra del cervello”. E’ un bel libro della Betty Edwards per cominciare a riconsiderare il disegno. Siamo un po’ tutti fermi ai nostri 11 anni. A quell’età smettemmo di disegnare perchè ci fecero credere di non essere capaci, di non avere le doti necessarie. Probabilmente nessun grande artista si è perso per questo, ma certamente molti hanno rinunciato a momenti di assoluto benessere nel provare a guardare vedendo per poi disegnare semplicemente ciò che abbiamo davanti così com’è. Momenti di assoluta estasi !        Libridinoso

 

Accorgersi…..

“Che impressione, sempre tutto ricomincia. Tutto parte sempre da un inizio, ri-inizia. La coscienza è la partecipazione all’atto creativo per cui tutto inizia. Nella coscienza tutto inizia come fosse un bambino che nasce dal
ventre di sua madre. È perciò una cosa aberrante quella che avviene in noi: la distrazione. Per questo, insieme, ci aiutiamo a essere più uomini.

Che tutto è nuovo.
In questo mattino consueto.
Come al primo mattino del mondo.

Rifatti giovani come l’alba.
Sempre differente. E pure la stessa.

Assediati dal tempo,
rinascere, alla freschezza del giorno.

Nella memoria di quel primo iniziare.
Che diede direzione al tempo,
utilità all’agire,
senso alle parole.

Le cose vecchie sono passate,
come un brutto sogno, e vano.

Noi, insieme, qui.
A svegliare l’aurora.

(Franca Negri)

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Dipinti e frase di Gioia

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I tasti usati, consunti, di un vecchio pianoforte che hanno suonato e suonano ancora dolci suoni..due scarpette che danzano nella notte blu, ci danno un sentimento di pace, serenità, amore.
Tutto quello che dovremmo ritrovare, uscendo dal quotidiano e…sognare un po’!

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E poi ci sono loro…..


Anche le donne forti,
quelle che conoscono
e alleviano le sofferenze degli altri,
sono fragili e vulnerabili.
Sanno ascoltare,
trovare le parole giuste per gli altri,
consolare, ma hanno bisogno anch’esse
di essere ascoltate e confortate.
Pensano sempre agli altri
e non chiedono mai nulla per sé stesse,
perché sono troppo sensibili e generose.
Talvolta vengono date per scontate,
ma la loro assenza si nota subito.
A volte sono stanche e acciaccate,
le donne forti,
perché tutti si aspettano troppo da loro.
E allora piangono da sole e si abbracciano,
ma sanno raccogliere i loro pezzi
e aggiustarsi da sole.
Per tornare ad assorbire il buio degli altri
e a sorridere a sé stesse e al mondo.

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