Le sue lacrime

Ma è proprio la capacità di provare empatia nei confronti della sofferenza altrui, non in astratto ma di una persona specifica, quand’anche fosse ritenuta «cattiva», o finanche di un animale torturato, un animale specifico, tangibile, come la mucca dalla pelle lacerata e rossa di sangue che Rosa Luxemburg vede, mentre è prigioniera a Breslavia, scorgendovi «negli occhi scuri e mansueti, un’espressione simile a quella di un bambino che abbia pianto a lungo […] l’animale mi guardava, mi scesero le lacrime, erano le sue lacrime»

……Omero…..

Aristotele nel terzo libro della poetica dice che
nell’isola di IOS,in occasione della colonizzazione,
una ragazza indigena ingravidata da uno di quei
demoni che danzavano con le muse,vergognandosi
dell’accaduto per la grossezza del ventre,andò ad Egina.
Dei pirati la presero e la condussero da Meone,loro amico,
il quale innamoratosi della bellezza della ragazza la sposò…
Presa dalle doglie partorì Omero sulla riva del fiume.Poiche’
Crizeide morì dopo il parto,Meone lo accolse come figlio e lo
allevò.Cresciuto poi acquistò fama nella sua abilità poetica e
chiese alle divinità chi e di dove fossero i genitori,così fu risposto:
….l’isola di Ios e’ la patria di tua madre….
Alla sua morte gli abitanti di Ios sulla sua tomba posero:
Qui il sacro corpo nasconde la terra,
di eroi ordinatore il divino
Omero…( dal terzo libro della poetica di Aristotele)

Sono stato sempre affascinato dalla figura di Omero….di lui si sa poco o nulla tanto che il dibattito sulla questione omerica e’ infinito…Non voglio sostituirmi a studiosi di greco antico,ma questo passo aristotelico,molto più vicino ad Omero ,ci fa riflettere come la fantasia,il mito la leggenda e la storia siano legati alla realtà da un sottilissimo filo..

Proverbio indiano……

“Un antico proverbio indiano
dice che ognuno di noi
è una casa con quattro stanze:
una fisica, una mentale,
una emotiva e una spirituale.
La maggior parte di noi tende a vivere
in una stanza gran parte del tempo.
Ma finché non andremo in ogni stanza,
ogni giorno, anche solo per arieggiarla,
noi non saremo persone complete.”

(Rumer Godden)

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