Sapeva di essere bellissima

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Sapeva di essere bellissima, e di avere un corpo stupendo,perfetto nelle sue forme e nella sua armonia, e sapeva altrettanto bene il fascino che emanava e il desiderio che riusciva a generare negli uomini di ogni tipo ed età, in qualunque ambiente o luogo si trovasse.

Riusciva anche a sentire i loro sguardi, senza vederli, e senza guardarli sentiva il loro desiderio.

E un po’ si divertiva anche a provocarli, orgogliosa e fiera come una regina delle amazzoni.

E come una regina così era anche orgogliosa e fiera di una parte del suo corpo, una parte che, proprio quando era necessario e indispensabile, copriva con un piccolo triangolino di stoffa.

Copriva? Si forse lo copriva o forse lo proteggeva, ma sicuramente non lo nascondeva perché,anzi, adattandosi perfettamente e leggermente alla sua forma, ai suoi rilievi e insenature, lo esaltava ancora di più.

E certo la tentazione di strappare via quel triangolino era forte, era una tentazione che accecava, che non dava possibilità di scampo, la lucidità e la ragione erano totalmente sconfitte,annientate dalla voracità di scoprire, e mettere a nudo, in tutto il suo impudico splendore, quello che lei aveva nascosto e che,

forse, doveva in qualche modo proteggere… ma …. tenere a freno il proprio istinto e gustare “un momento” valeva qualcosa di indescrivibile, e allora meglio tentare di vincerlo quell’istinto…

anche se faceva male, se ti mordeva la mente, togliendoti ogni controllo… e metterle le mani sui fianchi,

sentendo la pelle liscia e calda sotto le palme, rabbrividendo al suo contatto, e poi accarezzare quei fianchi, dall’alto verso il basso, lasciare che l’orlo di quel triangolino si arrotolasse su se stesso, diventando una sorta di cerchietto morbido e ubbidiente,

e poi continuando a scendere lentamente, scoprendo centimetro dopo centimetro quell’orgoglio da amazzone, e poi continuando a scendere,accarezzare le gambe, le ginocchia, i polpacci e infine le caviglie e solo quando quel triangolino di stoffa è diventato un rotolino attorno ai suoi piedi,

solo allora guardarla in tutto il suo splendore, il suo osceno candore ,la sua impudica pudicizia, la sua diabolica innocenza, la sua verginea femminilità.

Quello che accade poi non è per tutti, ma solo per loro due, nascosti agli occhi del tempo e dello spazio,là dove le lancette dell’orologio corrono all’indietro e gli elementi si voltano dall’altra parte.. ©G.