Canzone d’amore
Per dire cos’ hai fatto
di me, non ho parole.
cerco solo la notte
fuggo davanti al sole.

La notte mi par d’oro
più di ogni sole al mondo,
sogno allora una bella
donna dal capo biondo.

Sogno le dolci cose,
che il tuo sguardo annunciava,
remoto paradiso
di canti risuonava.

Guarda a lungo la notte
e una nube veloce-
per dire cos’ hai fatto
di me, non ho la voce.

(Hermann Hesse)

 

Aspro amore, viola coronata di spine,
cespuglio tra tante passioni irto,
lancia dei dolori, corolla della collera,
per che strade e come ti dirigesti alla mia anima?
Perché precipitasti il tuo fuoco doloroso,
d’improvviso, tra le foglie fredde della mia strada?
Chi t’insegnò i passi che fino a me ti portarono?
Quale fiore, pietra, fumo ti mostrarono la mia dimora?
Certo è che tremò la notte paurosa,
l’alba empì tutte le coppe del suo vino
e il sole stabilì la sua presenza celeste,
mentre il crudele amore m’assediava senza tregua
finché lacerandomi con spade e con spine
aprì nel mio cuore una strada bruciante

(Pablo Neruda)

Come son pesanti i giorni,
A nessun fuoco posso riscaldarmi,
non mi ride ormai nessun sole,
tutto è vuoto,
tutto è freddo e senza pietà,
ed anche le care limpide stelle
mi guardano senza conforto,
da quando ho appreso nel mio cuore,
che anche l’amore può morire.

Garcia Lorca

 

Senza che lo chiedessi, mi hai fatto la grazia

di magnificare il mio membro.

Senza che lo sperassi, sei caduta in ginocchio

in posizione pia.

Quello che è stato non è stato sepolto.

Per sempre e un giorno

il pene riceve la pietà osculante della tua bocca.

Oggi non ci sei né so dove sarai,

nell’impossibilità totale di un gesto o di un messaggio.

Non ti vedo non ti sento non ti stringo

ma la tua bocca è presente, adorante.

Adorante.

Non credevo d’avere tra le cosce un dio.