Il Vangelo di oggi, ci presenta Gesù che esce a seminare e nel farlo, incontra tanti tipi di terreni, tra di essi l'unico che realmente porta frutto è il terreno buono.
Ora, perché il Signore semina su terreni che di per sé, si sa, non porterebbero frutto?
Perché per arrivare al terreno buono, la strada è attraversata da tutti questi tipi di terreni, che rappresentano le fasi della nostra vita. Noi siamo quella strada, quel terreno sassoso, secco, pieno di rovi, dove il Signore non hai smesso mai di seminare e da quel terreno apparentemente inutile, si è costruito il percorso per quello fertile.
Egli ha scelto di non dedicarsi solo al terreno buono poiché avrebbe escluso tanti, ma ha insegnato la via a cui tendere, affinché sorretti dalla Sua fede, potessimo portare frutto secondo le nostre possibilità.
Non importa che terreno siamo ora, quello che conta è credere in un terreno potenziale, futuro, che Lui spera per tutti e soprattutto, occorre avere la pazienza del contadino, i cui giorni sono scanditi dall'attesa e dalla cura di un frutto che verrà. Noi questo frutto lo abbiamo già tra le mani, perché abbiamo incontrato un seminatore che ci ha creduto fino in fondo!
"Signore,
sono un terreno che ha voglia di crescere,
spesso rimango come bloccato
e mi è difficile guardare avanti.
Aiutami a credere in Te,
in quei semi che doni al mio cammino.
Oggi ho un frutto tra le mani
segno del tuo amore e della tua bontà
Riconosco nella tua Parola la forza per la mia vita,
che non voglio più lasciare
e tu sostienimi affinché il mio terreno possa accoglierti,