Il Padre sceglie Suo figlio per essere testimone di Lui, non solo con le parole, ma anche con le opere, di modo che nel vederlo le genti riconoscessero Dio.
Prima di Lui vi era un uomo Giovanni, il quale ha reso testimonianza alla verità, ovvero a Cristo. Giovanni non è preoccupato di apparire, ma di far sì che anzitutto Gesù sia visto e percepito. Si fa luce, perché gli uomini comprendano la grandezza del Signore, la verità che Egli porta. Lo stesso si può dire di Gesù con il Padre, gli sta a cuore che tutti vivano di questa salvezza mandata da Dio.
Siamo di fronte a due luci: Gesù e Giovanni, che illuminano il cammino. Percorriamo una via illuminata da coloro che nonostante la fatica, avevano a cuore farci strada, farci luce. E noi? Cosa ne facciamo?
Cerchiamo in questi nove giorni prima del Natale, di lasciarci illuminare da Dio, andiamo a fargli visita in Chiesa, dinanzi al presepe, e lì apriamo il nostro cuore, così che la Sua luce si rifletta su di noi e il nostro volto possa brillare.
Sarebbe bello avere lo sguardo di meraviglia del dolce bambino di Nazareth e lo sguardo di compassione di quel bambino divenuto uomo, affinché attraverso di noi, ciascuno possa vedere segni di luce e di testimonianza, segni di Dio lungo la strada.