Il vangelo di oggi ci parla di scelte, quei contadini avrebbero potuto essere degli ottimi collaboratori, invece l'avidità ha offuscato la loro vista e hanno compiuto proprio ciò che nessuno vorrebbe: la violenza.
La violenza chiama violenza ed ogni atto è peggiore del primo, per cui questi contadini arrivano ad uccidere. Gesù dice che essi perderanno la vita, ma coloro che ascoltano non comprendono che non è una punizione di Dio, anzi è un'auto punizione, perché scegliendo il male la vita l'hanno già persa.
Gesù risponderà a tanta violenza con la vita, una vita di perdono, una vita in cui chiunque Egli incontra, possa sentirsi accolto, perdonato e amato. É triste vedere quanto si moltiplichi la violenza, ma non l'amore.
Il Figlio amato è qui per tutti, per quei contadini, per coloro che hanno sbagliato, per noi con i nostri poveri sbagli e per chi non crede di averne affatto. Arriverà quel giorno in cui le parole: "io ti perdono", risuoneranno nel nostro cuore ed allora sarà la vita.
Accostiamoci a Gesù con l'atteggiamento del cuore di chi ha bisogno del perdono e lasciamoci amare. Se non sappiamo chiedere perdono, sostiamo dinanzi a Lui, Egli farà, e piano piano il nostro cuore germoglierà di vita, una vita che da sempre è stata una promessa.
"Mio Dio mi pento
li dove il mio errore ha ferito e Ti ha ferito.
Lascio a Te, al Tuo cuore
tutto quel dolore,
affinché Tu possa riempire il mio di amore
ed io di nuovo vivo,
possa dare vita a chi accanto a me è bisognoso di Te."