Nel Vangelo di oggi leggiamo che Gesù che stette tre giorni nel cuore della terra. Non è un caso forse la parola "cuore", nel centro, nella profondità, ecco da lì, il Signore è Risorto e con Lui tutta l'umanità.
Dobbiamo proprio credere, che quanto più noi entriamo nella profondità di noi stessi, quanto più risorgiamo con Lui. Non dobbiamo avere paura, anzi il rischio è passare una vita come quella degli ebrei nella prima lettura, che rimpiangono di non essere più schiavi degli egiziani. No, noi siamo chiamati a risorgere, a vivere una vita da salvati, attraverso il mare delle fatiche e delle paure.
Ogni nostra condizione è attraversata da Dio; Egli sta nel nostro cuore per non andare più via e far risplendere il suo desidero e la sua promessa: ti ho amato di amore eterno e per questo ti rimango fedele.
Chiediamo al Signore l'aiuto di fidarci di Lui, di scendere nel nostro abisso per far risalire il dolore inespresso, le lacrime cadute e tutto ciò che abbiamo dentro, così che risorti con Lui saremo vivi, perché in ogni buio in cui entra la luce non è più come prima, è una nuova storia, un nuovo inizio. Sia così per noi e per tutti.