Iniziamo la nostra prima domenica di avvento con l'invito a vegliare, a rimanere svegli, desti.
L'avvento è il tempo dell'attesa, ma per attendere bisogna non essere dei dormienti, così che ogni particolare non ci sfugga. Nelle parole del vangelo di oggi è forte questo invito alla vigilanza, affinché quel portiere si accorga che il padrone è tornato a casa.
L'avvento è il tempo in cui possiamo accorgerci di nuovo di Dio, della sua bontà e della sua Misericordia, è il tempo in cui il nostro cuore può rinfrancarsi e ritornare a credere. Siamo chiamati a custodire Dio nel nostro cuore, come in quello degli altri, come quel portiere del brano di oggi, che ha una grande responsabilità: prendersi cura non solo di se stesso.
L'avvento è quel tempo in cui il Signore ci vuole aiutare a vivere il presente con la novità della rinascita; l'avvento è mettere alla luce Gesù nei nostri cuori ed essere portatori di quella luce, che non pensavamo di avere o abbiamo scordato.
L'avvento come una stagione nuova, una stagione di luce, dove Dio è già presente, perché non se ne è mai andato, siamo noi che dobbiamo tornare a casa per respirare il calore della sua casa, per deporre le nostre borse piene di tanto e fermarci a quella mensa, a quel focolare di amore, dove poter finalmente riposare il cuore. Buon avvento! Buon ritorno a casa, Dio è gia in attesa di te.
"Signore, eccomi,
sono come un pellegrino,
a volte girovago,
a volte turista del mio stesso cuore,
con desideri di bene nello zaino e speranza nel futuro.